Tracciabilità delle uova. Approvato ordine del giorno.
Approvato un ordine del giorno dell’On. Michele Anzaldi per la tracciabilità delle uova.
L’Italia è uno dei principali produttori di uova in Europa e la quasi totalità delle uova fresche in commercio sono di origine nazionale;
Tuttavia secondo i dati Eurostat ogni anno in Italia vengono importati oltre 50 milioni di tonnellate di uova e ovoprodotti solo dalla Polonia, quasi 20 milioni dalla Spagna, oltre 6 milioni dall’Olanda, 5,7 milioni dalla Romania, 3,7 dalla Francia, 3,2 dalla Slovacchia;
Si tratta di cifre significative per il settore;
Con l’entrata in vigore della nuova normativa tutti i produttori di uova della Ue hanno dovuto abbandonare le gabbie «convenzionali» usate negli allevamenti intensivi, e procedere all’ammodernamento delle strutture;
Si è trattato di un passaggio epocale in considerazione della presa in carico del cosiddetto benessere animale e sono stati posti in essere significativi investimenti;
Nel 2012 in Italia tantissimi produttori hanno chiuso i capannoni per far spazio ai lavori di adeguamento;
Contestualmente nel nostro Paese é aumentato l’import di uova soprattutto dai paesi dell’est che hanno introdotto prezzi davvero concorrenziali con cui i produttori italiani hanno dovuto fare i conti proprio nel momento in cui avevano effettuato considerevoli investimenti per i propri allevamenti con una oscillazione anche di 10-15 centesimi;
Tale spread è dovuto al minore costo dei mangimi, essendo forti produttori di cereali, all’impiego dei finanziamenti comunitari, ad un minor costo della manodopera e ovviamente ad un sistema di controlli meno vincolanti;
Tutto questo si ripercuote sulla qualità dei prodotti che vengono confezionati con l’impiego di tali uova all’insaputa dei cittadini/consumatori;
È del tutto evidente la lacuna del quadro normativo comunitario che non consente una piena tracciabilità delle materie prime impiegate, tra cui le uova, per il confezionamento di altri prodotti:
Dopo l’etichetta d’origine obbligatoria per la carne fresca o congelata di manzo, estesa da aprile 2015 a polli, maiali, pecore e capre in base al regolamento 1069/2011, l’europarlamento ha chiesto alla Commissione europea di adottare lo stesso sistema di tracciabilità anche per la carne usata come ingrediente nei prodotti trasformati, anche a seguito dello scandalo della carne di cavallo impiegata per confezionare lasagne e che aveva visto coinvolti anche importanti marchi italiani;
Si tratta di una misura indispensabile proprio per dare certezze agli alimenti che troviamo sulle nostre tavole di cui ovviamente andrà valutato anche l’impatto economico per le imprese per consentire la individuazione di un vero patto a difesa della qualità, basti pensare a tutta l’industria dolciaria e all’impiego che l’uovo ha nella preparazione degli alimenti anche nella lunga conservazione.
Impegna il Governo a valutare l’opportunità di porre in sede comunitaria la questione evidenziata in premessa in particolare per quanto concerne i prodotti che hanno come componente principale le uova al fine di giungere alla definizione di un nuovo sistema di tracciabilità maggiormente trasparente e vincolante che certifichi ai consumatori la provenienza e la qualità delle materie prime impiegate , comprese le uova, evitando che si venga a determinare concorrenza sleale a discapito della salute e delle imprese nazionali che ottemperano agli obblighi già previsti.