Se i proprietari di animali non rispettano gli obblighi di legge.
In questi giorni un`azienda sanitaria del Veneto, la n°8 per la precisione, ha pubblicato sul suo sito l`annuncio di una nuova campagna vaccinale contro la rabbia. A loro dire, i liberi professionisti, cui i proprietari avrebbero dovuto rivolgersi senza alcun aggravio di spesa per la collettività, non sono riusciti a vaccinare …
In questi giorni un`azienda sanitaria del Veneto, la n°8 per la precisione, ha pubblicato sul suo sito l`annuncio di una nuova campagna vaccinale contro la rabbia. A loro dire, i liberi professionisti, cui i proprietari avrebbero dovuto rivolgersi senza alcun aggravio di spesa per la collettività, non sono riusciti a vaccinare una percentuale di cani sufficiente. Fonti di stampa parlano anche di costi troppo alti. Pare ovvio che un libero professionista non ha potere coercitivo nei confronti dei cittadini. In alcune aziende sanitarie si è cercato di informarli, ma nell`ASL citata, nulla che sia arrivato concretamente al singolo proprietario del cane! Neanche una riga, un invito, un monito: nulla! In assenza dei controlli e delle sanzioni disposti dalla normativa vigente, i proprietari di animali ritengono di poter evitare la scomodità della profilassi, e si preferisce ora invocare l`intervento pubblico. Intervento non rivolto specificamente ai meno abbienti, ai pensionati che non possono spostarsi, ma anche a chi vaccina dieci cani che scendono da SUV da centomila euro, palese beffa per chi si è adeguato tempestivamente agli obblighi di legge. Pessimo esempio, quello del premio agli inadempienti. Pessima maniera di gestire una spesa sanitaria che risparmia persino sulle spese odontoiatriche dei bambini e impone un ticket di 36 euro alle persone che devono fare lo stesso vaccino (rabbia) benchè gli stipendi di medici e veterinari pubblici siano perfettamente allineati. Prima di attingere a risorse della collettività per vaccinare cani di proprietà, sarebbe opportuna una verifica sulla copertura di cani e gatti randagi, espressamente prevista come priorità. Infatti i casi di rabbia che hanno coinvolto i gatti vaganti dovrebbero insegnare qualcosa, ma si preferisce soprassedere. Non sappiamo in base a quali numeri si sia fatta questa scelta: il semplice conteggio dei certificati di vaccinazione è sovente in grave ritardo. Noi abbiamo chiesto dati sui controlli e sulle sanzioni elevate, perchè crediamo sia dovere di qualsiasi Amministrazione, prima di adottare procedure finanziariamente più impegnative, completare quelle che non costano nulla alle casse della sanità. Anche perchè, non dimentichiamolo, la legge prevede che un pubblico ufficiale che si trova davanti l`animale non in regola, debba applicare la sanzione; altri comportamenti si definiscono “omissione”.
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