Alla Camera si è parlato dei danni causati all’agricoltura e alla zootecnia da alcune specie di fauna selvatica o inselvatichita. Hanno assunto negli ultimi anni dimensioni notevoli, con ripercussioni allarmanti che incidono negativamente, oltre che sui bilanci economici delle aziende agricole, più in generale sull’equilibrata coesistenza tra attività umane e specie animali. Ma le nuove modifiche normative attuate dall’Unione Europea con l’inserimento dei danni da fauna nel ‘de minimis’ stanno penalizzando le aziende zootecniche e agricole.
Il Governo si è impegnato a risolvere la questione dei danni provocati dalla fauna selvatica, afferma il collega on. Paolo Cova subito dopo l’accoglimento come raccomandazione dell’ordine del giorno sul tema, avvenuto oggi, 20 giugno 2017, durante la discussione alla Camera, della proposta di legge sulle Modifiche alla legge 6 dicembre 1991, n. 394, e ulteriori disposizioni in materia di aree protette.
“Nel mio odg impegnavo il Governo ad attuare tutte le procedure per modificare il Documento Ue 2014/C 204/1 per fare sì che i danni da fauna selvatica e i relativi indennizzi non siano più ricompresi nel regime del ‘de minimis’ con il conseguente danno economico degli agricoltori, e a predisporre una adeguata procedura di verifica e di quantificazione dei danni diretti, indiretti e indotti causati da fauna selvatica”, fa sapere Cova.
Chi opera in agricoltura subisce frequentemente dei danni da fauna selvatica, che in certi casi rendono persino anti-economiche numerose realtà produttive e lo stesso equilibrio delle specie. SIVeLP auspica che la consapevolezza ambientale passi anche per una gestione sostenibile dei rapporti uomo-animali-ambiente, senza la quale vengono meno i più basilari concetti di Natura di un Paese evoluto.