ROMA (31 maggio) – Nuovi virus che mettono a repentaglio l’esistenza di piante e animali. E’ questo l’effetto preponderante generato dai cambiamenti del clima. La Fao lancia l’allarme e sottolinea l’assoluta necessità di rafforzare i servizi sanitari e veterinari. Perché gli effetti della nascita e dell’espansione di nuove forme di vita …
ROMA (31 maggio) – Nuovi virus che mettono a repentaglio l’esistenza di piante e animali. E’ questo l’effetto preponderante generato dai cambiamenti del clima. La Fao lancia l’allarme e sottolinea l’assoluta necessità di rafforzare i servizi sanitari e veterinari. Perché gli effetti della nascita e dell’espansione di nuove forme di vita batteriche determina la perdita dei raccolti e la conseguente impennata del costi per i controlli sui prodotti di importazione. Sperimentare ad esempio la coltivazione intensiva di specie vegetali come il granturco in nuove zone del mondo, in risposta ai cambi climatici, può dare luogo ad effetti collaterali indesiderati come la diffusione incontrallabile di nuovi tipi di batteri (il Diabrotica). E’ ciò che sta avvendo. E quello del mais, non è che uno dei tanti esempi. Stesso discorso vale per l’allevamento dei bovini, minacciati da malattie come la sindrome della lingua blu, oppure per le specie ittiche minacciate dall’Eus, il fungo acquatico che si sta progressivamente diffondendo in Africa del sud. Non è migliore la situazione delle foreste, attaccate dal Dendroctonus ponderosae, un coleottero infestante presente in nord America. Occorre trovare al più presto un strumento per combattere tutte queste nuove forme di vita che mettono a rischio la sicurezza alimentare del mondo. Esattamente ciò che la Fao proverà a fare nel corso del summit di Roma.(ilMessaggero.it).
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