Grande successo per il 4° convegno Nazionale dell’Ente di Previdenza ed Assistenza dei Veterinari, dal titolo “Equità intergenerazionale: utopia o realtà?” Il Convegno si è svolto sulla nave da crociera “Costa Romantica”. Nell’arco di due giorni si sono avvicendati nella sala congressi della nave gli ospiti fra i quali politici di …
Grande successo per il 4° convegno Nazionale dell’Ente di Previdenza ed Assistenza dei Veterinari, dal titolo “Equità intergenerazionale: utopia o realtà?” Il Convegno si è svolto sulla nave da crociera “Costa Romantica”. Nell’arco di due giorni si sono avvicendati nella sala congressi della nave gli ospiti fra i quali politici di spicco, studiosi ed esperti di previdenza oltre ai presidenti delle casse private. Il terzo giorno si è infine tenuta l’Assemblea dei delegati Enpav per l’approvazione del bilancio preventivo 2004. Quante polemiche prima della partenza! Poi tutto sopito dalla riuscita del congresso. Vuoi per la sede azzeccata, vuoi per la folta e qualificata partecipazione. Vuoi anche per quel pizzico di fortuna meritata e gli scongiuri del Direttore che ci hanno permesso di navigare in acque calme mentre nel resto del mediterraneo imperversava il maltempo! Insomma tutto bene. Ottima l’impressione destata, a mio avviso, dalla partecipazione fattiva del sottosegretario di Stato del Ministero del Lavoro delle Politiche Sociali Dr. Brambilla. Il sottosegretario non si è limitato a portare i saluti ma si è calato nel ruolo del congressista, ha seguito con attenzione tutti gli interventi dei relatori ed è intervenuto corposamente nella discussione. Ha manifestato soddisfazione per la recente ricomposizione del tavolo di discussione fra il Ministero e le Casse Private. Ha affermato che l’autonomia delle casse passa attraverso la sostenibilità finanziaria da attuarsi nel medio e lungo periodo. Sostenibilità che a suo parere può essere favorita, attraverso alcune scelte legislative come: l’eliminazione graduale della doppia tassazione, l’avvio della gestione di fondi complementari, l’istituzione di forme di assistenza sanitaria integrativa con sconto fiscale, e l’afflusso alle casse private dei versamenti dei professionisti dovuti all’INPS per attività di lavoro parasubordinato. Ha inoltre auspicato l’utilizzo del contributo integrativo anche a favore dei giovani professionisti all’avvio dell’attività professionale. Come oramai tutti sappiamo il problema di tutte le casse di previdenza, anche quelle che si trovano attualmente in condizioni finanziarie buone, è la predisposizione di interventi correttivi al fine di superare, indenni, la cosiddetta “gobba”; cioè il momento di disequilibrio in cui i contributi degli iscritti attivi e i patrimoni di riserva non basteranno più a pagare le pensioni in essere. Nel nostro caso specifico si prevede di raggiungere il disequilibrio fra circa 18-20 anni. Gli esperti relatori, ospiti del congresso, hanno avuto il compito di portare suggerimenti agli amministratori della nostra cassa. I lavori presentati hanno fatto emergere tre differenti ipotesi. La prima, piuttosto ottimistica, frutto dello studio della Prof.ssa Maria Luisa Ceprini in collaborazione con il famoso premio Nobel per l’economia Prof. Franco Modigliani recentemente scomparso. Secondo questo studio è possibile affrontare il problema affidandosi ad un sistema misto, dove la componente a capitalizzazione dovrebbe sostituire una parte di quella a ripartizione, finanche al 50%. L’accorgimento principale da introdurre sarebbe l’ottimizzazione dei rendimenti degli investimenti mobiliari ed immobiliari sino a raggiungere un valore medio del 5% annuo lordo, traducibile in un 4% netto. Un rendimento decisamente elevato, che nessun attuariale ha mai considerato quale valore nelle proprie previsioni! La Prof.ssa Ceprini ritiene quindi che i contributi versati, gestiti con il sistema misto, potrebbero garantire, anche nel lungo periodo, il mantenimento del metodo retributivo (per il calcolo della pensione) e degli attuali benefici promessi e maturati. Questo sistema consentirebbe inoltre un risparmio contributivo che potrebbe essere investito in piani pensionistici complementari, gestiti con il sistema a capitalizzazione e con rischio a carico dei singoli partecipanti, il cui vitalizio andrebbe a costituire l’integrazione alla pensione erogata con il metodo retributivo. L’ipotesi Modigliani-Ceprini ha lasciato alquanto perplessi molti presenti. Perché dimostrerebbe che ci siamo posti un falso problema! Oltretutto, come ammesso dalla stessa Prof.ssa Ceprini, lo studio ha considerato i parametri del sistema come costanti anche nel lungo periodo. Evento questo estremamente improbabile dal verificarsi. Al contrario il risultato dello Studio dei professori Castellino e Fornero dell’università di Torino è decisamente pessimista e ha evidenziato quanto critica sia la situazione generale per la previdenza italiana, principalmente a causa dell’aumento della popolazione in pensione rispetto a quella attiva. Il prof. Castellino considera essenziale un attento monitoraggio della situazione, mediante continue proiezioni estremamente lungimiranti. Inoltre è entrato direttamente in polemica con lo studio Ceprini-Modigliani contestandone gli ottimistici rendimenti da raggiungere. Le sue conclusioni sono per noi a dir poco sconsolate! Egli ritiene, in sintesi, che si debba : aumentare l’età pensionabile, aumentare a tutta la vita lavorativa il periodo di computo del reddito pensionabile, e infine adottare il sistema contributivo per il calcolo della pensione per transitare successivamente ad un sistema misto ripartizione-capitalizzazione. In termini più semplici propone di aumentare i contributi e diminuire le prestazioni!! A memoria, mi pare, che sia stato detto, da un calcolo sommario, che, a fronte di un aumento dei contributi con le modifiche proposte, si avrebbero pensioni nell’ordine dei 2.000 euro annuali contro gli attuali circa 6.000! Bisogna però considerare che è stato applicato alla nostra cassa un modello generale, senza considerare le peculiarità del nostro Ente e le condizioni certamente migliori rispetto alla stragrande maggioranza degli Enti Previdenziali. Molta attenzione merita invece lo studio svolto dall’attuario Dr.Luca Coppini che ha confrontato, in un periodo di previsione di quasi cento anni, tre metodologie diverse : – quella vigente, basata sul metodo retributivo, – quella del contributivo pro rata, – un metodo proposto dall` ENPAV che prevede di erogare una pensione costituita da un minimo uguale per tutti ed una quota proporzionale ai redditi professionali dichiarati. I risultati hanno evidenziato che il metodo vigente nonostante i miglioramenti lenti nel tempo non sarebbe in grado di permettere il superamento del periodo di crisi che si presenterà fra circa 20 anni. Mentre il sistema contributivo e quello alternativo consentirebbero di affrontare e superare il periodo critico. Ciò avverrebbe grazie ad una diminuzione delle prestazioni rispetto a quelle in vigore che però avrebbe riflessi diversi sulle categorie di età. Ovvero, il contributivo pro rata darebbe luogo ad una maggiore riduzione della media delle pensioni, privilegiando gli assicurati con superiore anzianità rispetto alle nuove classi. Il metodo alternativo ridurrebbe mediamente meno le pensioni ma ripartirebbe i sacrifici in modo più uniforme tra le diverse classi di età. Interessante anche il fatto di un eventuale introduzione nel calcolo della pensione individuale del contributo integrativo ( 2%) versato dal singolo iscritto. Chi scrive non ha potuto riportare esempi esplicativi perché, sebbene l’esposizione del Dr.Coppini sia stata chiara, la materia rimane di difficile comprensione e la cattiva qualità delle diapositive o del sistema di proiezione in sala, ha penalizzato parte del pubblico. E’ auspicabile che l’Ente promuova al riguardo delle giornate di studio e di discussione aperte ai delegati per approfondire i temi trattati nel congresso. Nonostante i lavori dei relatori Ceprini-Modigliani, Castellino-Fornero e Coppini fossero i più attesi, altrettanto interessanti sono stati i numerosi interventi che si sono succeduti. Vivace è stato l’intervento del presidente della cassa degli avvocati De Tilla, presente principalmente in qualità di Presidente ADEPP, che ha posto l’accento sulla necessità di difendere la nostra previdenza dal tentativo dei vari Governi, compreso l’attuale, di mettere le mani sui patrimoni delle casse private. La scusa che viene addotta è la mancanza da parte delle casse private di sostenibilità finanziaria nel lungo periodo! Mentre la commissione Parlamentare di controllo ha invece riconosciuto che le nostre casse godono di buona salute. Il vero problema è il buco attuale della previdenza pubblica e quindi lo scippo dei patrimoni delle casse private darebbe senz’altro ossigeno ai Governi. Anche il nostro Presidente Lombardi, ha posto l’accento, in più riprese, sulla necessità di difendere le casse dai tentativi di esproprio. Inoltre in apertura di congresso ha evidenziato come sia difficile fare delle previsioni in materia previdenziale a causa dei rapidi cambiamenti anche scientifici che stanno determinando un allungamento significativo della vita media, oltre che l’aumento della mobilità lavorativa con conseguenti cambiamenti di cassa. Lombardi ha denunciato che il 4° comma del maxiemendamento alla riforma previdenziale prevede per le donne l’età pensionabile di 60 anni quando da noi l’età prevista è già di 65! E ha stigmatizzato l’istituzione della 14esima facoltà di medicina veterinaria di cui solo 2 riconosciute a livello europeo con una popolazione di veterinari che oramai si attesta su di un numero di 22.000 iscritti agli albi professionali di cui 21.000 iscritti alla cassa. Interessante, come spunto di riflessione, l’intervento del presidente della cassa Geometri riguardo la recente approvazione da parte del Ministero della loro richiesta di portare il contributo integrativo dal 2 al 4%. Simulando una modifica identica per la nostra cassa e prendendo come riferimento il Bilancio di previsione appena approvato. Si aumenterebbero le entrate annuali nelle casse dell’Ente di circa 3 milioni e 900.000 euro che corrispondono a circa un sesto delle pensioni erogate in un anno! E di pochi giorni fa sul sole 24ore la notizia che anche i commercialisti hanno chiesto l’aumento del contributo integrativo al 4% ma che probabilmente non verrà accolto dal Ministero perché andrebbe ad incidere sul costo della vita. Sta di fatto che alla cassa Geometri questa modifica è stata concessa e potrebbe essere una strada percorribile anche da noi. L’onorevole Zappala’ deputato del parlamento europeo, in qualità di componente della commissione per il reciproco riconoscimento delle qualifiche professionali e della libera circolazione dei professionisti nella UE, non ha mancato di sottolineare la sua contrarietà alla posizione più volte espressa dal commissario Europeo alla concorrenza Mario Monti. Da tempo il Commissario da voce a coloro che considerano i professionisti alla stregua degli imprenditori come prestatori di servizi e banalizza la prestazione intellettuale come una attività meramente economica. Il professionista intellettuale è secondo Zappalà ben altro. E’ portatore di preparazione specifica e vasta, deve assicurare salute, libertà e sicurezza, interagisce con tutta la società fornisce prestazioni di qualità che mal si conciliano con la cruda concorrenza o con la pubblicità spesso in questo settore ingannevole. Altro intervento interessante oltre che autorevole è stato quello di Giuliano Cazzola, esperto di previdenza, nonché Presidente del Collegio Sindacale dell’INPS. Cazzola ha auspicato che si scelga di impostare con equilibrio un sistema previdenziale misto che ripartisca i rischi operando sia sul piano della finanza pubblica sia quella dei mercati finanziari. Interessante e colorita la sua opinione che l’esperienza della previdenza obbligatoria in Italia è caratterizzata da generazioni di nonni e padri che hanno consumato pasti pensionistici gratis mandando il conto da pagare a figli e nipoti. L’impegno dei riformisti deve puntare, secondo Cazzola, a consegnare un modello di solidarietà ai lavoratori e quindi ai professionisti di domani il più possibile omogeneo a quello che può essere definito attraverso le riforme di oggi. Molto bella la citazione ripresa da un grande vecchio della politica italiana a cui chi gli chiedeva cosa significasse andare nel senso del progresso il vecchio rispondeva ”Pensare agli altri e al futuro. Anzi, pensare agli altri nel futuro”. Citazione che mi sembra anche il miglior modo per concludere questa raccolta di una piccola parte di ciò di cui si è discusso sulla Costa Romantica. Ah! Dimenticavo! L’Assemblea dei delegati, nell’occasione aperta dal sottosegretario Brambilla , che si è complimentato per i risultati del nostro bilancio, si è svolta nel massimo della collaborazione, fra delegati soddisfatti per l’andamento ed il clima rasserenato, speriamo, non solo a motivo del dolce rollio della nave!! Comunque su 74 delegati presenti il bilancio è stato approvato con 73 voti favorevoli ed un astenuto. La previsione 2004 si attesta per i ricavi a + 10,96% rispetto a quello preventivato nel 2003; l’utile di esercizio è stimato a 12.592.000,00 euro superiore quindi del 37,055% rispetto a quello del 2003. I complimenti ricevuti per il successo della manifestazione hanno sancito che il nostro Ente di Previdenza è il fiore all’occhiello della veterinaria. Infatti una parte considerevole del rispetto che ci stiamo conquistando agli occhi delle altre categorie professionali è, a mio parere, dovuto al nostro ENPAV e particolarmente al suo staff di dirigenti lavoratori ed amministratori tutti. ALDO POLA
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