A sette mesi dall’entrata in vigore dell’obbligo di ricetta elettronica i dati di sintesi pubblicati risultano non coerenti con il consumo dei farmaci. Questo è il pensiero del SIVELP dopo aver letto i dati comunicati dal Ministero della Salute. Secondo il Dott. Borrello (Direttore Generale della Sanità Animale e Farmaci Veterinari – Capo dei Servizi Veterinari – Ministero della Salute) le ricette emesse per l’acquisto dei farmaci sono circa 3.900.000 e quelle evase 3.070.000 con uno disallineamento di circa 830.000 ricette ……. circa il 22% di quelle emesse non sono state evase.
Bisognerebbe chiedersi come mai il 22% di prescrizioni non ha avuto la regolare cessione del farmaco. Potremmo ipotizzare una “miracolosa” guarigione del paziente e quindi la non necessità di utilizzare un medicinale …… ma ormai i miracoli sono diventati rari !!! Una delle ipotesi potrebbe essere il passaggio all’uso di un prodotto SOP (farmaco senza uso di prescrizione) o ad un equivalente ma per uso umano. I possibili scenari sono molti ma sicuramente dall’analisi fornita si comprende che i dati non soddisfino affatto i presupposti per il corretto monitoraggio dell’impiego dei farmaci in campo veterinario.
Discordanti sono anche i pareri degli attori coinvolti nel “sistema REV”: Ministero della Salute, IZP, farmacisti, grossisti, medici veterinari, allevatori ed proprietari di animali da compagnia. L’Italia è il paese che ha lanciato il sistema REV, suscitando in ambito europeo ed internazionale molte attenzioni e curiosità. Questo sistema doveva fornire dati utilizzabili per controllare anche il fenomeno dell’antibiotico resistenza ma, come evidenziato, siamo purtroppo molto lontani da quel monitoraggio virtuoso di che si ipotizzava potesse scaturire dall’utilizzo della ricetta dematerializzata.
Il SIVELP pur sostenendo l’importanza della REV ed il suo utilizzo, sopratutto negli animali da reddito, ha sempre segnalato la necessità di rivedere il sistema di prescrizione evidenziando alcune criticità nell’immissione della ricetta e nella sua gestione. Ancora oggi esistono concrete difficoltà nel prescrivere quei farmaci che richiedono “l’uso in deroga” o adempiere nei tempi richiesti “all’autorizzazione del cambio fornitura”. Al medico veterinario è richiesta una continua attenzione e sorveglianza delle ricette emesse, un sistema di allerta informa il medico del cambio della fornitura prescritta e ne chiede l’autorizzazione ….. ma purtroppo questo meccanismo non avviene in tempo reale per cui il farmaco sostituito è già stato ceduto al proprietario dell’animale.
Consigliamo di leggere attentamente l’articolo apparso su “AboutPharma on-line” di cui si allega il link https://www.aboutpharma.com/blog/2019/11/25/un-bilancio-sulla-ricetta-elettronica-veterinaria-finito-il-rodaggio-resta-da-fare-chiarezza-sui-numeri/
in merito alla REV e a tutto il sistema dematerializzato, non riesco ancora a comprendere come mai si è lasciato sopravvivere il registro dei trattamenti terapeutici in dotazione presso gli allevamenti zootecnici, dato che non ci sono caselle per annotare il numero della ricetta prescritta ed inoltre gli allevatori non hanno nulla di cartaceo in mano per poter annotare gli estremi della farmacia di acquisto e le date di evasione delle ricette per poter effettuare lo scarico dei medicinali…
Gli allevatori hanno in mano la bolla di trasporto, dove viene indicata data di consegna e lotto dei farmaci. Inoltre gli allevatori possono vedere la propria ricetta evasa nel proprio account di vetinfo della ricetta elettronica. La carta non serve
Tutto vero, riguardo alla sostituzione del farmaco a me risulta che, dopo la sostituzione della specialità, la ricetta resta “aperta” per il farmaco “sostituito” che non era disponibile. Pertanto lo stesso può essere acquistato tranquillamente da un’altra parte anche se in realtà era stato sostituito con altra specialità: prescrivi uno prendi due….
Alberto Brizzi
Se il veterinario autorizza il cambio, il farmaco non è più dispensabile