Come già anticipato nel numero precedente del “Notiziario SIVeLP”, con l’approvazione della Legge Finanziaria 2003 è stato introdotto l’obbligo di contribuzione all’O.N.A.O.S.I. (Opera Nazionale per l’Assistenza agli Orfani dei Sanitari Italiani) per tutti i sanitari (medici-chirurghi, odontoiatri, farmacisti e veterinari) iscritti ai rispettivi Ordini Professionali. In precedenza erano soggetti al contributo obbligatorio …
Come già anticipato nel numero precedente del “Notiziario SIVeLP”, con l’approvazione della Legge Finanziaria 2003 è stato introdotto l’obbligo di contribuzione all’O.N.A.O.S.I. (Opera Nazionale per l’Assistenza agli Orfani dei Sanitari Italiani) per tutti i sanitari (medici-chirurghi, odontoiatri, farmacisti e veterinari) iscritti ai rispettivi Ordini Professionali. In precedenza erano soggetti al contributo obbligatorio tutti i sanitari dipendenti che versavano annualmente l’1,4 % dello stipendio base. Per i contribuenti volontari l’importo annuo variava dai 150 Euro, per i primi 15 anni di iscrizione all’Ordine, ai 250 Euro per gli anni successivi. La prima conseguenza prodotta da questa Legge è l’aumento dei contribuenti che passeranno dagli attuali 130.000 ad oltre 400.000. Abbiamo, pertanto, richiesto un incontro all’ONAOSI per conoscere gli orientamenti del vertice dell’Ente in materia di riduzione della quota di contribuzione e sul programma generale di assistenza che lo stesso intende sviluppare. Il 26 maggio scorso sono stato gentilmente ricevuto dal Presidente dell’ONAOSI, Prof. Aristide Paci. Nell’incontro è emersa la principale motivazione all’origine dell’intervento normativo: l’aumento delle richieste di sostegno, provenienti da familiari di sanitari deceduti non contribuenti nei confronti dell’Ente. Il Presidente ha, inoltre, descritto l’iter che ha permesso l’inserimento del provvedimento all’interno della Legge Finanziaria 2003: – l’iniziale richiesta rivolta al Ministro Sirchia, avvenuta in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2001-2002, – il sostegno offerto dal Ministro stesso, – il determinante intervento del Sen. Schifani, – la condivisione unanime di tutte le forze politiche. La Legge demandava la definizione delle quote di contribuzione e delle modalità di riscossione ad un successivo regolamento formulato dall’Ente in data 22 febbraio ed ora in attesa di approvazione da parte dei Ministeri competenti. Il regolamento elaborato prevede una fase transitoria (che si concluderà alla fine del 2004) al termine della quale si passerà a quella definitiva tenendo conto di quanto sperimentato e dei risultati di uno studio di ” fattibilità” riferito ai prossimi quindici anni commissionato dall’Ente.. Le quote di contribuzione annua previste nella fase sperimentale sono le seguenti: – € 36,00 per gli iscritti agli Ordini con meno di 33 anni di età; – € 144,00 per gli iscritti agli Ordini con età compresa fra i 33 e i 67 anni; – € 18,00 per gli iscritti agli Ordini con oltre 67 anni di età oppure, per questi ultimi, il versamento una tantum di € 100,00. Per quanto concerne il programma di assistenza agli orfani, il CdA ha confermato gli interventi già in essere che comprendono: – l’assistenza a domicilio, attraverso un sussidio mensile per ogni figlio (fino a € 750,00) a seconda delle condizioni economiche della famiglia, – oppure l’ospitalità presso gli Istituti a fine scolastico ed i Centri Vacanze di proprietà dell’Ente, dove lo stesso si fa carico di tutte le necessità dei ragazzi (vitto, alloggio, spese scolastiche, sanitarie, vestiario, viaggi, ecc…), assicurando loro condizioni di livello elevato. – L’ospitalità è garantita anche ai figli dei sanitari viventi, per i quali si richiede la compartecipazione alle spese per circa 1/5 rispetto ai costi esistenti. Il Presidente Paci ha assicurato il potenziamento del servizio di ospitalità attraverso la creazione di nuovi impianti e l’ampliamento delle strutture già esistenti. Il programma prevede inoltre l’attivazione a Perugia di una casa di riposo per i colleghi anziani con 80 posti letto. L’ulteriore sviluppo dell’attività dell’ONAOSI in tale direzione è però strettamente legato al contributo che le rispettive Casse di Previdenza sapranno assicurare. Le intenzioni sembrano buone, apprezziamo tra l’altro l’apertura verso proposte o suggerimenti per migliorare l’attività dell’Ente. Rimane qualche perplessità sulla determinazione delle nuove quote di contribuzione, riferite all’età e non più al reddito prodotto dai singoli contribuenti. Tale sistema concorrerà a semplificare enormemente le modalità di definizione e raccolta delle contribuzioni, ma tenderà, d’altra parte, a penalizzare i colleghi e, più in generale, i sanitari interessati in condizioni economiche meno favorevoli. In particolare, nel nostro caso specifico, è stata sicuramente penalizzata quella fascia di colleghi liberi professionisti, compresa nei primi 15 anni di iscrizione all’ordine, che rimane l’unica a non beneficiare della riduzione della contribuzione. Proponiamo pertanto il dimezzamento della quota (da € 144,00 a € 72,00) per i colleghi liberi professionisti di età compresa fra i 33 ed i 43 anni. Nel contempo invitiamo il CdA dell’ONAOSI a predisporre iniziative a beneficio anche di quei sanitari senza figli che si trovano ora assoggettati all’obbligo della contribuzione. La solidarietà è un bene che va preservato e quando, come nel caso attuale, viene imposta per legge, diventa determinante assicurare una gestione equilibrata delle risorse ed una corretta ripartizione dei benefici e delle compartecipazioni.
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