Stanno arrivando ai Colleghi delle lettere con l`oggetto: Abbonamento Speciale alla televisione. Si tratta di un canone di poco più di 200 euro rivolto “a chiunque detenga uno o più apparecchi atti od adattabili alla ricezione di trasmissioni radiotelevisive al di fuori dell`ambito familiare, compresi computer collegati in rete (digital signage …
Stanno arrivando ai Colleghi delle lettere con l`oggetto: Abbonamento Speciale alla televisione. Si tratta di un canone di poco più di 200 euro rivolto “a chiunque detenga uno o più apparecchi atti od adattabili alla ricezione di trasmissioni radiotelevisive al di fuori dell`ambito familiare, compresi computer collegati in rete (digital signage e simili), indipendentemente dall`uso al quale gli stessi vengono adibiti come ad esempio la visione di filmati, dvd, televideo, filmati di aggiornamento ecc. (SIC!) Il messaggio in realtà non è chiaro perchè, ad una prima lettura, parrebbe faccia riferimento a qualsiasi computer e, a questo punto, anche ad un telefono aziendale collegatabile ad Internet. Il “digital signage”, come spiega Wikipedia, è una forma di comunicazione di prossimità sul punto vendita o in spazi pubblici aperti o all`interno di edifici. Rende possibile creare contenuti audiovisivi multimediali (da semplici bacheche a scorrimento fino a video poster), che appaiono su LCD, schermi al plasma o vengono videoproiettati, trasformandosi in comunicazioni qualitativamente paragonabili a quelle televisive. I contenuti possono essere gestiti da programmi applicativi, attraverso un personal computer o altre apparecchiature, permettendo al singolo o al gruppo di lavoro di modificare in remoto il contenuto, normalmente via internet o LAN, in maniera veloce ed efficiente. Un esempio da tutti conosciuto è quello degli schermi diffusi nelle farmacie, con messaggi mirati al cliente. La lettera ha un contenuto quasi intimidatorio e allega un bollettino di pagamento forse più adatto a chi estorce soldi con false riviste dei vari corpi “speciali”, che ad una TV “di Stato”, tuttavia il messaggio parrebbe rivolto a chi espone schermi con immagini destinate al pubblico. Non certo a chi usa il computer per gestire la struttura e fare attività di interesse collettivo, quali l`anagrafe animali o l`informatizzazione di informazioni sanitarie. Tanto più che, avendo l`obbligo qualsiasi professionista di avere una PEC è quasi scontato che debba avere un computer. Sivelp chiederà chiarimenti. Intanto pubblichiamo nel PDF il testo dell`Interrogazione a risposta in Commissione dei Colleghi Dr. Gianni Mancuso e Dr. Rodolfo Viola:
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