19/02/2002 Editoriali7 Minuti

Il SIVeLP risponde alle affermazioni della Dott.ssa Caramelli al Corriere della Sera

Sivelp

Legnaro (PD), lì 14.02.2002 Alla c.a. del Direttore del “Corriere della Sera” Dr. FERRUCCIO DE BORTOLI Via Solferino, 28 20121 – Milano E p.c. Alla Dott.ssa MARIA CARAMELLI Egregio Direttore, fra i vari interventi, che ancora una volta si accavallano in corrispondenza di un ritorno di interesse della BSE, ed in circostanze quanto mai drammatiche, come …

Legnaro (PD), lì 14.02.2002 Alla c.a. del Direttore del “Corriere della Sera” Dr. FERRUCCIO DE BORTOLI Via Solferino, 28 20121 – Milano E p.c. Alla Dott.ssa MARIA CARAMELLI Egregio Direttore, fra i vari interventi, che ancora una volta si accavallano in corrispondenza di un ritorno di interesse della BSE, ed in circostanze quanto mai drammatiche, come l’attuale, ci è capitato di incrociare l’intervista rilasciata dalla collega Caramelli al “Corriere della Sera” del 7 febbraio 2002, nella quale si tracciava un profilo sull’efficacia dell’azione del Sistema Veterinario nella sorveglianza e controllo della BSE. A lungo abbiamo valutato l’opportunità di unirci al coro e solo per dovere di chiarezza, ritenendo estremamente superficiale ed approssimativa l’analisi effettuata dalla collega, soprattutto quando parla della mancata attuazione del sistema di sorveglianza passiva, basato sulla segnalazione da parte dei Veterinari Aziendali, ci siamo sentiti in dovere di manifestare le seguenti considerazioni: – E’ da tempo che il nostro Sindacato si batte affinchè venga introdotta e riconosciuta la figura del Veterinario libero-professionista Aziendale, quale responsabile sanitario dell’allevamento ed anello di congiunzione fra il sistema di controllo e la produzione, così come avviene in quasi tutti gli altri paesi della CE. Fino ad oggi, al riguardo, non abbiamo trovato l’adeguato sostegno in sede Istituzionale, mentre registriamo una crescente condivisione da parte degli allevatori. Occorre modificare il concetto di assistenza veterinaria, trasformandola dalla semplice diagnosi e terapia di patologie dei singoli apparati, ad una più completa gestione igienico-sanitaria della mandria, affidata al singolo professionista, corresponsabile degli atti gestionali, compresa la scelta di inviare animali al macello anche per motivazioni non palesemente sanitarie. Sintomi correlabili a BSE sono, infatti, spesso confusi dall’allevatore con affezioni conseguenti al parto o dell’apparato locomotore. Non dobbiamo comunque dimenticare che, durante le fasi di macellazione, sono sempre assicurate tutte le misure preventive atte a tutelare la salute del consumatore. Dalla visita clinica, prima della macellazione, da parte dei Veterinari Ufficiali, all’asportazione dalla carcassa di tutti gli organi considerati a rischio di possibile contaminazione da BSE, che vengono sequestrati e distrutti. Sul materiale asportato (tessuto nervoso), viene inoltre eseguito il test di laboratorio, dopodiché, e solamente in caso di risultato negativo di quest’ultimo, la carne viene licenziata al consumo. – Per quanto riguarda il caso particolare, ovvero la segnalazione di sospetta BSE, utile essenzialmente per finalità epidemiologiche (quindi di carattere statistico-conoscitivo), siamo a comunicare che è di fatto già operativo un protocollo concordato, quale prototipo, nella regione Veneto, ottenuto attraverso un accordo fra la Veterinaria Pubblica, quella Privata ed i Produttori. Tale protocollo prevede la segnalazione immediata, da parte del Veterinario libero-professionista, di ogni caso di sospetta patologia nervosa, al Servizio Veterinario dell’ASL competente per territorio, l’isolamento del capo interessato e, dopo opportuna verifica del decorso, la diagnosi di sospetta BSE, con l’invio dell’animale per gli accertamenti definitivi. Il tutto prevede anche il rapido e adeguato indennizzo all’azienda zootecnica, perché tale sistema comporterà il conseguente abbattimento di capi a puro scopo precauzionale e quindi un danno per l’azienda medesima. Riteniamo che questo sia il modo migliore per rendere efficace il sistema di sorveglianza passiva, nei confronti della BSE. Il sistema di sorveglianza attiva, garantito dalla Veterinaria Pubblica, in Italia esiste ed è strutturalmente adeguato, occorre però non distrarlo dai propri compiti e, se ci sono inadempienze, è necessario che vengano evidenziate e sanzionate. Sarebbe quindi opportuno che, nell’affrontare l’argomento della libera-professione del personale medico del S.S.N., il Ministro Sirchia si ricordasse di specificare che tale evenienza non è da prevedersi per il Dipartimento di Prevenzione, di cui è parte integrante ed esclusiva il Servizio Veterinario Pubblico, il quale svolge insostituibili funzioni di sorveglianza e controllo a tutela della salute pubblica. Imporre alla Veterinaria Pubblica comportamenti incoerenti, porrebbe le basi per una minore credibilità del sistema di garanzie per i consumatori. Riteniamo, inoltre, che un’ulteriore spinta, nella direzione da tutti invocata, venga assicurata dall’applicazione del D.Lgs 196/99, che prevede l’istituzione di un sistema organico di sorveglianza e monitoraggio territoriale delle malattie diffusive degli animali (fra le quali rientrano anche quelle trasmissibili all’uomo) e che introduce, come elemento fondamentale del sistema, la figura del Veterinario Aziendale Riconosciuto. Solamente attraverso il riconoscimento e la responsabilizzazione del Veterinario Aziendale e la sua integrazione con il Sistema di Controllo Pubblico, saremo in grado di innalzare ulteriormente le garanzie di sicurezza per il consumatore, che ricordiamo essere già estremamente elevate nel nostro paese, nonchè potenziare il sistema di controllo e di prevenzione delle malattie negli animali allevati. Crediamo che in momenti critici come questo non servano gli allarmismi ingiustificati o i palleggiamenti di responsabilità, ma occorra invece riflettere sulle problematiche e predisporre opportune strategie di contenimento e soluzione. Tutti noi, che spesso ci troviamo a rappresentare una categoria chiamata a svolgere un ruolo di alta responsabilità nei confronti della tutela della salute pubblica, dovremmo sempre ricordarlo. Nell’assicurare la nostra più completa disponibilità ad ogni eventuale richiesta di chiarimento, porgiamo distinti saluti. Il Segretario Nazionale Dott. Gastone Dalmonte)

Nessun tag disponibile per questo articolo.