21/12/2001 News2 Minuti

Cinque arresti per i certificati sanitari falsi sulle vongole.

Sivelp

Dopo quello di Giovanni Borda, 43 anni, rintracciato giovedì scorso in Piemonte, le indagini dei carabinieri della compagnia di Chioggia, hanno fatto scattare le manette ai polsi ad altri 5 pescatori, 3 uomini e 2 donne, accusati di contraffazione, falso e ricettazione. Erano tutti nomi noti ai militari, che dal febbraio …

Dopo quello di Giovanni Borda, 43 anni, rintracciato giovedì scorso in Piemonte, le indagini dei carabinieri della compagnia di Chioggia, hanno fatto scattare le manette ai polsi ad altri 5 pescatori, 3 uomini e 2 donne, accusati di contraffazione, falso e ricettazione. Erano tutti nomi noti ai militari, che dal febbraio scorso, quando partirono le indagini, li avevano già denunciati per lo stesso reato. Tra i reati contestati, quello di contraffazione e ricettazione. La prima contestazione risale al 9 maggio, quando i militari controllarono la ditta «Gestione impianti di stabulazione» e reperirono molti tagliandi con impronte di timbri falsi del servizio veterinario dell’Asl 14. I pescatori avevano cominciato a falsificare i timbri dopo le prime contravvenzioni, elevate perché i chili di molluschi vistati dal servizio veterinario non corrispondevano ai quantitativi, molto più elevati, che i carabinieri ritrovavano nelle copie dei bollettari per i centri di stabulazione. Essendo di 80 chili giornalieri il limite massimo personale di molluschi pescati, le quantità di 2, 3 mila chili che risultavano ai centri dovevano ovviamente comprendere grosse quantità di molluschi pescati in zone dove la pesca è proibita a causa del forte inquinamento. I controlli hanno accertato che i pescatori erano passati dal reato d ipesca in zone non consentite ad un tipo di reato più grave: non facevano più applicare all’Asl 14 i timbri, ma avevano iniziato a mettere loro stessi i timbri falsi sui certificati. Miliardario il giro d’affari, certo il danno alla salute pubblica.

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