Ecco che cos’è e qual’è il codice ATECO veterinario
Ecco che cos’è e qual’è il codice ATECO veterinario
Oggi vi spiegheremo il codice ATECO veterinario e cosa tratta!
Il codice ATECO veterinario è uno strumento per classificare l’attività economica di un’impresa.
Il sistema è stato sviluppato dall’Autorità Statistica Italiana dal 1984.
Il sistema di classificazione ATECO è uno strumento importante per l’analisi economica e per la classificazione delle imprese in diversi settori industriali e si basa sul concetto di tipi di attività (produzione, servizi, ecc.
Il codice in pratica è la classificazione che è stata adottata dall’Istituto Nazionale di Statistica Italiano per classificare tutte le attività a livello contributivo e individuare le rilevazioni statistiche nazionali di carattere economico.
Il codice ATECO veterinario è fornito nel momento in cui si impianta e si apre una nuova attività lavorativa; in base al codice Ateco è possibile assegnare la relativa categoria di pertinenza dell’attività medesima.
Può capitare che un’azienda svolga più attività economiche, in questo caso il codice Ateco primario è quello dell’attività che fornisce in percentuale il maggiore valore aggiunto all’azienda, le altre attività economiche svolte avranno un codice Ateco secondario.
Con lo scopo di supportare gli utilizzatori dell’ATECO, l’Istat ha reso disponibili gli strumenti adatti per navigare internamente alle classificazioni così da ricercare e quindi individuare il codice ATECO veterinario di una certa attività economica per mezzo della descrizione dell’attività stessa.
Il codice che si ottiene non ha valore legale ma è possibile utilizzarlo nella fase di registrazione di una partita IVA presso le Amministrazioni competenti.
La classificazione che allo stato è in vigore è riferita all’ATECO 2007 ed è in aggiornamento nell’anno in corso cioè 2022 ed è disponibile nella sezione Documentazione tecnica e classificazioni.
Medici: codice ATECO veterinario
Tra il 1700 e il 1900 l’attività preminente del medico veterinario era principalmente basata sullo stretto controllo degli alimenti destinati al bestiame, bovini, ovini ecc. e, in modo più preciso, il suo compito consisteva nell’accertarsi che gli umani non venissero contagiati dai parassiti che si presentavano in alcune carni da macello.
Ai nostri tempi i medici veterinari sono professionisti laureati che si occupano indistintamente di qualsiasi tipo di animale e le sue mansioni sono notevolmente accresciute: infatti, oltre al controllo dei prodotti destinati al bestiame e al bestiame stesso, oggi il Veterinario si dedica anche all’igiene e alla cura specifica degli animali, promuove il rispetto verso gli animali, e si impegna nell’educazione del corretto rapporto tra gli uomini ed i nostri fratelli animali.
Requisiti per diventare veterinario
I requisiti per diventare Veterinario.
Come aprire la Partita Iva.
Quali sono gli adempimenti fiscali da compiere.
Per partire e avviare la professione del medico Veterinario comporta la necessità di possedere alcuni requisiti di carattere civile:
- Essere cittadino italiano;
- Godere dei diritti civili;
- Godere di specchiata condotta morale.
Per quanto attiene al percorso formativo, è propedeutico possedere innanzitutto una Laurea in Medicina Veterinaria, la frequentazione di un periodo di tirocinio nello studio di un professionista già in attività o presso una struttura pubblica, per poter sostenere l’esame di Stato di abilitazione all’attività professionale.
Il superamento dell’esame consente l’iscrizione all’Ordine dei Veterinari, al quale bisogna versare annualmente la quota di iscrizione perché si sia in regola, e si otterrà l’apertura di una casella di posta elettronica certificata, PEC, che come tutti sappiamo è obbligatoria per tutti i professionisti iscritti ad un Ordine.
Partita IVA e il codice ATECO veterinario
Il Medico Veterinario oltre alla libera professione con l’apertura di un ambulatorio e svolgere compiti di consulenza a privati, può lavorare presso le aziende agricole o essere assunto in strutture pubbliche o in aziende che producono i mangimi per gli animali, può svolgere compiti che siano regolati da un rapporto di dipendenza o anche di semplice attività periodica di consulenza.
L’apertura di una partita IVA è il primissimo adempimento fiscale che bisogna attuare per poter avviare l’attività professionale di medico Veterinario.
Per fare ciò è necessario scegliere il Codice Ateco (o codice di attività) che nel caso in esame è il numero “75.00.00 – Servizi veterinari “.
Dopo questo adempimento occorrerà ancora registrarsi nella qualità di impresa individuale, con la compilazione del Modello AA9/12; per soggetti che si configurano diversamente dalle persone fisiche il Modello da compilare sarà invece l’AA7/10).
Regime fiscale
Insieme al Codice Ateco veterinario, i professionisti sono tenuti a optare per la scelta del Regime Fiscale; ad esempio il regime forfettario, se lo consentono i requisiti; altrimenti si entra nel Regime fiscale Semplificato, ossia il regime “naturale” dei professionisti.
Il regime più conveniente è quello forfettario che presenta dei buoni vantaggi, sia per chi inizia la propria attività professionale, sia per chi avverte l’esigenza di passarvi dal regime ordinario in considerazione di una contabilità fiscale molto più snella.
Per chi inizia, dunque, è questo il regime giusta per partire anche perché riterrà inizialmente di rientrare nel limite dei 65 mila euro/anno di compensi professionali al lordo.
Da osservare che i compensi dovuti a collaboratori, lavoratori dipendenti e gli utili da partecipazione agli associati, non possono superare i 20 mila euro.
Contributi
Ai fini pensionistici si devono versare i cosiddetti contributi, i Medici Veterinari hanno l’obbligo di iscrizione alla Cassa Previdenziale ENPAV ossia l’Ente Nazionale Previdenziale e Assistenziale per i Veterinari.
I Contributi minimi sono i seguenti
- Contributo Soggettivo: € 2191,00;
- Contributo Integrativo: € 469,50;
- Contributo di maternità: € 67,00.
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