06/08/2024 News6 Minuti

Il Dovere di aggiornamento professionale

Maria Paola Cassarani

La professione di medico veterinario negli ultimi anni è stata stravolta da innovazioni tecnologiche, da normative nazionali ed europee e dalla consapevolezza che il mercato richiede uno standard professionale qualitativo sempre maggiore.

Il medico veterinario, suo malgrado, per svolgere il proprio lavoro al meglio e senza troppi rischi, è catturato da una spirale produttiva che impone una conoscenza multidisciplinare per potersi districare tra scienza, deontologia, management, norme tributarie, norme giuridiche e rapporti con la clientela.

Per farla breve… Il famoso algoritmo “approccio orientato al problema” che da sempre abbiamo utilizzato per affrontare un caso clinico… è un “solving” mentale che andrebbe applicato quotidianamente per la risoluzione di tutte le problematiche professionali che ogni giorno siamo costretti ad affrontare.

La veterinaria alla Dr. Pol (nota serie televisiva)…. non esiste !!!

 

Nuovo Codice Deontologico Veterinario

Nel nuovo Codice Deontologico Veterinario, riformato dal 2017, l’Art. 10 – Dovere di aggiornamento professionale riporta quanto segue : “E’ dovere del Medico Veterinario curare costantemente nel corso della vita professionale, l’aggiornamento professionale della propria preparazione e la formazione continua, conservando e accrescendo le conoscenze e le competenze tecnico-scientifiche, etico-deontologiche e gestionali-organizzative con particolare riferimento ai settori nei quali è svolta l’attività.

E’ inoltre dovere dello stesso informarsi in merito all’attualità e all’evoluzione professionale ed essere a conoscenza di norme, di leggi e di atti regolamentari di interesse medico veterinario.

Il Medico Veterinario, quando richiesto dall’Ordine professionale di appartenenza e in tutti i casi di interesse disciplinare, ove vengano ipotizzate condizioni di negligenza e/o di cattiva pratica professionale, deve documentare compiutamente l’attività di aggiornamento professionale svolta.”

Sfide e Aggiornamento professionale Continuo

Quest’articolo disciplina il dovere di aggiornamento professionale del veterinario, dando particolare rilievo al fatto che tale dovere non sussiste solo in relazione alla preparazione professionale e alle conoscenze tecnico scientifiche, ma sussiste anche e in egual misura in relazione alle conoscenze e competenze deontologiche, organizzative, nonché in relazione al quadro normativo all’interno del quale il professionista svolge la propria attività.

L’appesantimento dei doveri per la continua implementazione delle conoscenze da parte del medico veterinario è funzionale all’intenzione di preparare il professionista per l’attuale società civile, una società altamente regolamentata, strutturata, dove la circolazione di informazioni e notizie è velocissima, all’interno della quale è impossibile operare senza commettere errori e che impone al professionista conoscenze in ambiti organizzativi e normativi oltre all’aggiornamento in campo medico.

Aspetti Normativi e Organizzativi dell’Aggiornamento professionale

Un tale complesso e articolato dovere di aggiornamento professionale, per quanto all’apparenza gravoso, se correttamente inteso da ogni professionista in relazione all’attività svolta quotidianamente, mette il veterinario al riparo da molti errori. Infatti, allorquando si commettono errori, questi comportano un aumento dei costi, delle perdite e difficoltà sia per il professionista, sia per i clienti, sia per gli animali.

Un’errata diagnosi può essere fatale per un paziente, un’errata organizzazione può comportare il fallimento di una struttura nonostante vi lavorino ottimi medici. La carenza di colleganza professionale svilisce la categoria e crea inutili contrasti tra colleghi e l’ignoranza sugli obblighi giuridici incombenti (anche solo per la redazione di un contratto con un cliente per la vaccinazione di un cane) può far perdere il corrispettivo a noi dovuto.

La riprova che la carenza di aggiornamento professionale (medico-scientifico, deontologico, organizzativo, normativo) potrebbe essere la causa di errori professionali si trova nell’ultima parte dell’Art. 10 secondo cui il veterinario “in tutti i casi di interesse disciplinare, ove vengano ipotizzate condizioni di negligenza e/o di cattiva pratica professionale, deve documentare compiutamente l’attività di aggiornamento svolta.”

In sintesi, un dovere di aggiornamento strutturato, complesso, impegnativo quale prevenzione per il positivo e proficuo esercizio della professione al riparo da errori.

Conclusioni

Questo nuovo approccio alla professione ha sicuramente modificato il nostro modo di lavorare e la necessita di confrontarci con nuovi aspetti professionali ha suggerito al SIVELP una nuova sfida. In questo 2020 saranno molti argomenti da approfondire e discutere presso le sedi competenti.

Appuntamenti che ci vedranno coinvolti nell’ aggiornamento della normativa nazionale relativa ai medicinali veterinari secondo il Regolamento UE, il riconoscimento professionale del veterinario aziendale e Classyfarm e incontri formativi con i veterinari che tratteranno temi come “la medicina difensiva e la deontologia interprofessionale”.

Sarà proprio la “la medicina difensiva e la deontologia professionale” l’argomento innovativo su cui confrontarci e apprendere le strategie migliori per una professione sempre più performante. La veterinaria del futuro è nelle nostre mani e il SIVELP insieme a tutti noi veterinari si impegnerà a difenderla e a farla crescere.

Maria Paola Cassarani

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