01/12/2011 Editoriali3 Minuti

Sanità in crisi: 6 veterinari pubblici ad un corso di ortopedia per cani e gatti.

Sivelp

Padova (Az.17) veterinari pubblici partecipano, pagati dai cittadini, ad un corso di chirurgia offerto gratis dall`Università pubblica. Cosa serva ad un veterinario pubblico un corso di chirurgia ed ortopedia del cane e del gatto non lo sappiamo: non esiste un servizio pubblico di ortopedia degli animali da compagnia. Ma forse ci …

Padova (Az.17) veterinari pubblici partecipano, pagati dai cittadini, ad un corso di chirurgia offerto gratis dall`Università pubblica. Cosa serva ad un veterinario pubblico un corso di chirurgia ed ortopedia del cane e del gatto non lo sappiamo: non esiste un servizio pubblico di ortopedia degli animali da compagnia. Ma forse ci è sfuggito qualcosa, perché nel controllo delle delibere pubblicate dalle aziende sanitarie ci siamo imbattuti in un caso curioso. L`azienda sanitaria n. 17 di Monselice (PD) si impegna a garantire la partecipazione di 6 (sei) veterinari pubblici e precisamente i dottori Piernatale Chiarlanti, Paolo Costa Peruffo, Stefano Gatti, Paolo Palonta, Nerino Verza e Mauro Zanaica, ad un corso di chirurgia e ortopedia presso la facoltà di medicina veterinaria di Padova. Le riflessioni che impone questa notizia sono molte. Per prima cosa parliamo di dirigenti che costano all`Azienda Sanitaria circa 6.000€ al mese. Si cita esplicitamente la formazione “in orario di servizio”. La facoltà li preparerà gratuitamente, assumendosi pure una serie di oneri: dagli animali necessari alle prove, alle pulizie, fino allo smaltimento delle carcasse. Ma anche gli universitari e le relative strutture sono a carico dei cittadini. Perché i neolaureati devono pagare profumatamente i corsi post-laurea e chi ha certe retribuzioni ne beneficia gratuitamente? Il tutto con la garanzia dell`università di gestire i casi clinici che la veterinaria pubblica non saprà (o potrà) gestire, creando una concorrenza sleale alla veterinaria privata che paga tasse. Certo anche l`università deve trovare qualcosa da fare perché solo noi ci permettiamo 15 facoltà di veterinaria; la Germania ne ha 5! I cittadini saranno contenti di sapere che l`azienda sanitaria non teme la crisi e investe nella cura di cani e gatti. Peccato che nessuno Stato al mondo si permetta di impiegare in questo modo le risorse e che di questi tempi, in cui a tutti sono richiesi sacrifici per ridurre il debito pubblico, certe iniziative suonino quanto meno, stonate. Ecco il testo dell`accordo tra l`azienda sanitaria e la facoltà di medicina veterinaria:

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