La sentenza, firmata dal GUP Cinzia Platè e depositata presso il Tribunale di Cremona il 17 luglio scorso, fa definita chiarezza sulla posizione del professionista cremonese nella vicenda del canile comunale. All’origine dell’inchiesta il rinvenimento di numerose carcasse di cani soppressi; quattro imputati risponderanno al processo anche di malversazione ai danni dello Stato. Per il Giudice è parso evidente come “non vi sia agli atti alcun elemento” per il coinvolgimento di Aldo Vezzoni, “né che l’istruttoria dibattimentale possa ragionevolmente colmare tale assenza”. In sentenza si legge che “non vi è alcuna indicazione” per coinvolgere Vezzoni, “nemmeno indiretta o mediata, e che vi sono anzi elementi negativi sulla stessa”.
Evidenziata pertanto la totale estraneità ai fatti, il GUP ha pronunciato la sentenza di “non luogo a procedere”. (Fonte: Anmvioggi)
Da fonti locali, il dottor Aldo Vezzoni era stato coinvolto nella vicenda del canile per abuso d’ufficio per una quantità rilevante di farmaci (circa 240 flaconi di Tanax e 900 di Pentothal, farmaco eutanasico il primo, barbiturico il secondo) prescritti al canile ed utilizzati per l’eutanasia ingiustificata di oltre un migliaio di animali dal 2005 al 2009. Ora il giudice ha fatto luce sulla vicenda: “Secondo la tesi accusatoria la condotta antidoverosa sarebbe stata tenuta al fine di arrecare un vantaggio patrimoniale a terzi, (…) Pertanto la responsabilità potrebbe essere ravvisata solo in presenza di una provata conoscenza del vantaggio patrimoniale (…)“. A giudizio, invece, la veterinaria pubblica dell’Azienda Sanitaria.
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