Due milioni di euro in una sola Regione.
Per la lotta al fenomeno degli animali senza padrone le aziende sanitarie sono chiamate ad intervenire con piani previsti all’articolo 2 comma 1 della Legge 281/91, ciascuno dei quali finanziato con proprie risorse. In questi giorni la Regione Veneto ha pubblicato un resoconto puntuale di tali interventi a carico del SSN, riferito al 2011. In base a questi numeri sono stati divisi 250.000 euro di contributo, ripartito sul criterio del numero di interventi di sterilizzazione. Il documento distingue le prestazioni su cani e gatti, e poi in maschi e femmine.
Per semplificare la nostra stima prendiamo il numero totale degli interventi: 13.102.
Sempre per semplificare poniamo che ciascun intervento abbia richiesto un ora di lavoro di due veterinari pubblici. Ovviamente è una media sottostimata perché la sterilizzazione di una femmina di cane comporta tempi ben maggiori ed il veterinario pubblico è retribuito dal Sistema Sanitario anche per il tempo necessario per i trasferimenti alla struttura chirurgica. Il costo orario di un veterinario pubblico è di 70 euro all’ora, per cui stimiamo 140 euro per intervento, cioè 1.834.280,00 euro per un monte di 26.204 ore di sole prestazioni chirurgiche (non consideriamo i costi di strutture operatorie, personale ausiliario, farmaci, materiale, attrezzature…). A questi vanno sommati i 250.000 euro di contributo regionale, ripartiti tra le aziende sanitarie, per un totale di 2.084.280,00 euro.
Non vi è percezione da parte dell’opinione pubblica e dalla politica di questi costi e di quelli affrontati dai Comuni per la gestione degli animali vaganti, come non è percepito il maltrattamento di animali non adottabili che, ancorché sterilizzati, restano in gabbia per tutta la vita. Probabilmente è ora di dotare i Comuni di strumenti diversi che consentano loro di intervenire efficaciemente senza nuovi costi. Sarebbe opportuno rivalutare l’opzione di affidare il più possibile gli aspetti operativi alla collaborazione di professionisti esterni in modo tale da riservare alla veterinaria pubblica un controllo reale ed efficace sul fenomeno e sulla spesa (evitando la sovrapposizione dei ruoli), alleggerendo in tal modo il sistema.
Non possiamo aspettarci risoluzione del problema finchè questo alimenta una formidabile macchina formata da strutture e posti di lavoro a carico della collettività.
Dr. Angelo Troi – Segretario SIVeLP
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