29/03/2013 Editoriali2 Minuti

Veneto. La Regione riconosce i liberi-professionisti.

Sivelp

Una nota della Regione Veneto autorizza i direttori delle aziende sanitarie a ricorrere ai liberi professionisti

 

per profilassi nelle aziende e attività necessarie per garantire il trasferimento degli animali verso malghe e alpeggi, il mantenimento della qualifica di regione ufficialmente indenne da Tbc, Brc e Lbe e la libera commercializzazione dei prodotti. La nota specifica che «le aziende sanitarie che non fossero in grado di far fronte con il personale dipendente già assunto a tempo indeterminato potranno richiedere l’autorizzazione, nell’ambito dei piani trimestrali di assunzione, ad assumere personale a tempo determinato, eventualmente avvalendosi della possibilità di utilizzare anche graduatorie valide in altre aziende, oppure ad attivare contratti di collaborazione o ancora di natura libero-professionale» e ancora «Tutte le tipologie contrattuali dovranno essere limitate al tempo strettamente necessario per concludere le attività in parola ed essere attivate, nel rispetto, per ciascuna azienda, degli obiettivi economici e dei tetti di spesa del personale, fissati con la Dgr 2864 del 2012».

L’auspicio del sindacato è quello che i direttori coinvolgano i liberi professionisti in quella logica di collaborazione pubblico-privato  che istituisce l’autentica immagine del “veterinario aziendale”. Non oggetto di corsi ECM, ma figura di riferimento che si assume delle responsabilità di fronte alla medicina pubblica ed ai consumatori, retribuito per il suo ruolo. Questa soluzione, unita ad un ruolo autentico di  controllo della Sanità Pubblica, può essere estesa a contingenze ed aspetti burocratici che oggi asfissiano le produzioni.  Sempre di più, in un momento di necessaria ottimizzazione dei costi della Pubblica Amministrazione, si rivela strategica l’attenzione a controlli mirati e razionali, controlli per i quali l’operatività diretta in azienda è sicuramente ostacolo

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