Il GARANTE PER LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI ha risposto ad una nota del SIVeLP che chiedeva chiarimenti circa la legittimità di richiesta dati agli Ordini.
SIVeLP ha inviato al Garante l‘interpretazione della FNOVI, intervenuta sulla questione, che citava presunti vincoli ostativi della stessa autorità, ottenendo la risposta che alleghiamo.
Vi si legge che il Codice in materia di protezione dei dati personali (d.lgs. 30 giugno 2003, n. 196) “dispone che i dati personali diversi da quelli sensibili o giudiziali, che devono essere inseriti in un albo professionale in conformità ad una legge o ad un regolamento, possono essere comunicati a soggetti pubblici e privati o diffusi, ai sensi dell’articolo 19, commi 2 e 3, anche mediante reti di comunicazione elettronica (art. 61).” -e che- “il codice non ha abrogato le norme vigenti in materia di accesso ai documenti amministrativi (art. 59), le quali riconoscono a coloro che vi abbiano interesse, per la tutela di situazioni giuridicamente rilevanti, il diritto di prendere visione e di estrarre copia di documenti amministrativi (cfr. artt. 22 e ss. Legge 7 agosto 1990, n.241 e successive modificazioni).”
A chi spetta pronunciarsi sulla richiesta formulata dal Sindacato ai singoli Consigli degli Ordini? Continua il documento: ” Alla luce della normativa sopra richiamata, spetta all’amministrazione destinataria dell’istanza di accesso” -nel nostro caso il singolo Ordine Provinciale- “in qualità di titolare del trattamento, valutare, caso per caso, la sussistenza dell’interesse giuridicamente rilevante…”.
In seguito all’ottenimento della risposta scritta del Garante, il SIVeLP ha formulato una richiesta formale, chiara e circostanziata alle “amministrazioni titolari del trattamento dei dati”. Moltissimi Ordini, che ringraziamo, hanno risposto positivamente.
Per correttezza pubblichiamo anche il secondo documento FNOVI che parrebbe non tenere in nota quanto espresso dal Garante. Ringraziamo anche in questo caso, portando a conoscenza di tutti i Colleghi gli elementi che consentano a ciascuno la propria valutazione.
Angelo Troi
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