Minaccia animalismo in Tv: l’allarme del Veterinario inascoltato dagli Ordini professionali
FederFauna: gli Ordini professionali non sono Sindacati, non devono guadagnarsi gli iscritti
“Se continua questo sistema mediatico informativo, tra un po’ gli animalisti convinti si sentiranno in dovere di entrare in qualsiasi ambulatorio veterinario, per dire loro al Medico Veterinario cosa possa o non possa fare”.
Questa, in sintesi, la denuncia pubblicata sul sito web della FNOVI (Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani), pervenuta nei giorni scorsi da parte di un Medico Veterinario che non si firma perche’, spiega: “dopo che ho saputo che qualche anno fa un gruppo di animalisti convinti ha bruciato un macello CEE di conigli della provincia di Verona ed e’ rimasto impunito, sinceramente ho paura!”
Il Professionista, per segnalare un problema grave e reale come quello dell’ingerenza ideologica delle associazioni animaliste in contesti prettamente tecnici, con ricadute gravi sul Lavoro e la vita di tutti, forse ingenuamente, porta l’esempio di un servizio di Striscialanotizia in cui un Veterinario di Roma, istigato a commettere un reato dai complici del pluridenunciato Edorado Stoppa, cade nel tranello per finire poi alla gogna mediatica. (Evidentemente non si e’ accorto che la trasmissione in questione, che denuncia sfruttamenti di animali un giorno si’ e l’altro anche, e’ la prima a sfruttare gli animali per fare spettacolo, con tanto di cuccioli sul banco dei conduttori.)
Poi, altrettanto ingenuamente, chiede alla Federazione alla quale “sono obbligatoriamente iscritti tutti i medici veterinari italiani che svolgano attivita’ professionale”, se possa “far rispettare sempre per via mediatica in maniera estesa i nostri diritti”.
Ma la Federazione alla quale e’ “obbligatoriamente (ed onerosamente) iscritto” non si cura assolutamente della luna che indica lui, ma del suo dito, ed accusa il povero professionista di “non aver compreso la differenza fra reati e atti medico veterinari” e di utilizzare “una serie di luoghi comuni che denotano una superficialita’ aggravata da pregiudizi”. Pone perfino il dubbio che non sia lui “un medico veterinario, quindi un collega, ma solo una patetica manifestazione di quella parte di popolazione facile preda dei timori che nascono dall’ignoranza”. Si cura addirittura della sua “infelice sintassi”, ma guai dare contro ai potenti animalisti (potentissimi se sono animalisti televisivi) che, anzi, sono quelli che fanno “emergere situazioni di illegalità”.
Povero Medico Veterinario! Ha sbagliato due volte: la prima portando ad esempio un caso che evidenzia anche responsabilita’ di un suo collega (se bene dal filmato si evinca che il reato di praticare la conchectomia ad un boxer per motivi estetici lui non lo abbia commesso, mentre risulti ipotizzabile da parte dei complici di Striscia il reato di istigazione a delinquere, che diviene penalmente rilevante anche se non e’ seguito dalla commissione del reato, se sussiste pubblicita’); la seconda chiedendo la tutela dei suoi Diritti di Categoria ad una Federazione alla quale e’ “obbligatoriamente (ed onerosamente) iscritto”, che non necessita della sua scelta consapevole di aderirvi o meno per dichiarare di rappresentarlo e che non rischia comunque mai di perderlo come iscritto. Perche’ mai dovrebbe mettersi contro i poteri forti?!?…
Caro Medico Veterinario, la prossima volta per la tutela dei suoi Diritti di Categoria si rivolga ad un Sindacato. Ce n’e’ piu’ di uno, ma tutti campano di iscrizioni non obbligatorie e pertanto sono loro obbligati giorno per giorno a lottare per riguadagnarsi la fiducia degli Iscritti, anche ponendosi a muso duro contro i poteri forti. Non e’ un caso che FederFauna sia stata definita “uno dei poteri piu’ acerrimi a noi contrari” da una delle piu’ forti associazioni animaliste italiane.
Quando mai gli animalisti hanno dedicato una tale considerazione ad un Ordine?!? Lasciamo pertanto agli Ordini fare gli Ordini, almeno fino a che una politica obbligatoriamente sempre piu’ attenta alla spending review li abolira’, magari accorgendosi che far tenere degli albi online direttamente ai Ministeri costerebbe zero, e favorira’ per gli operatori la possibilita’ di decidere in piena liberta’ da chi farsi rappresentare.
FederFauna – Ufficio Stampa
Confederazione Sindacale degli Allevatori, Commercianti e Detentori di Animali
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