La politica gioca una carta ignobile: attrarre il consenso usando gli animali da compagnia. Cliniche veterinarie gratis e Dudu-act.
I veterinari liberi professionisti devono prendere una posizione, perché ne va del nostro futuro. Siamo una delle categorie professionali più penalizzate dal punto di vista dei redditi e non possiamo accettare che qualcuno giochi l’ennesimo tiro elettorale agli italiani: stavolta promettendo il veterinario gratis per tutti, a spese di tutti.
I liberi professionisti sono tanti in Italia e soprattutto moltiplicano il consenso attraverso il dialogo quotidiano con milioni di clienti. Spieghiamo agli italiani che la veterinaria pubblica gratis significa sottrarre fondi della collettività alla Sanità (un veterinario pubblico costa 70€/ora, e più di 100.000€ all’anno alle casse dello Stato) ed ai Municipi. La gratuità è un inganno per nascondere la verità: pagherebbero tutti, con le tasse di tutti. In più, se la sanità pubblica dovesse occuparsi di animali da compagnia, chi controllerà i controllori: loro stessi nelle medesime -loro- strutture? Verrebbe meno ogni forma di garanzia ed imparzialità. Nei paesi esteri, continuamente citati da chi li indica a modello, nessuno si sogna di avere veterinari gratis, nessuno ne mette in discussione le tariffe o ne critica i redditi, perché avere un animale da compagnia non è un dovere per nessuno e chi lo possiede deve essere in grado di valutarne correttamente l’impatto economico e sociale. Deve essere responsabilizzato, perché l’animale non è un giocattolo, mentre da noi viene fatto passare il concetto opposto, giocando tutto sull’emotività e la de-responsabilizzazione. I messaggi buonisti ci hanno portato a canili pieni in ogni città, canili con migliaia di animali che sottraggono alle casse comunali mediamente 5 milioni di euro a bilancio ogni mille animali ricoverati. Ed altrettante risorse destinate alla salute. Ci vantiamo di essere all’avanguardia nel settore, ma preferiamo ignorare che la detenzione a vita di un animale in canile è maltrattamento per tutti i Paesi OCSE. Dobbiamo affrontare alla radice il fenomeno dell’abbandono, del randagismo, del traffico internazionale, diffondendo una cultura del possesso responsabile. Non facciamoci incantare da chi promuove la diffusione degli animali da compagnia, illudendoci sulla maggiore occupazione. Loro hanno già in previsione bilanci floridi o bottino di voti. Il veterinario ha diritto ad essere equamente retribuito ed operare in un mercato del lavoro sostenibile. Proposte come quelle di cliniche per animali gratuite, welfare per animali da compagnia o simili, non possono essere da noi approvate –come Sindacato- da qualunque parte politica provengano. Tanto peggio se da chi prometteva attenzione per le partite IVA.
Non possiamo permettere che, per parlare alla pancia del paese, si propongano soluzioni di finanziamento come nuove sanzioni, del tutto ipotetiche. L’anagrafe dei cani non funziona proprio perché un proprietario di animale non anagrafato, affermerà sempre di averlo “trovato” poco prima. E non potranno obiettargli nulla, visto che si difendono le adozioni. Per questo i Comuni rinunciano ai controlli: per non trovarseli a carico a 3-8€ al giorno, per anni e spesso anche dopo morti!
Obblighi di assicurazione per spese sanitarie e per spese veterinarie? Non riusciamo a mantenere a costi accettabili le polizze auto, vogliamo ripetere l’entusiasmante esperienza? Presuppongono nuovi costi fissi per ogni proprietario e anagrafi realmente funzionanti, altrimenti restano slogan. Oggi non ci sono le condizioni. Sarebbe il caso di sottoporre a spendig-review quelle esistenti, valutandone il rapporto costi-benefici, prima di proporne la moltiplicazione con l’estensione a tutte le specie.
SIVELP propone il controllo alla fonte: il controllo sulle cucciolate indesiderate fai-da-te, principalmente responsabili dell’affollamento dei canili e del randagismo (sono rari i cani di razza). Gli allevatori, categoria produttiva e quindi esclusa da restrizioni o ulteriori tassazioni, potrebbero essere meglio monitorati sia per il censimento che per le garanzie sanitarie e le imposte di compravendita.
Le proposte fantasiose suonano come prese in giro per la gente comune: i sondaggi ci danno ragione. A noi il facile compito di chiarire loro le idee.
Non so ancora per chi voterò… so per chi non voterò.
Angelo Troi – SIVELP
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