Il Sindacato dei veterinari liberi professionisti -SIVeLP- aveva formulato da tempo una proposta circa l’ingresso degli animali nei luoghi aperti al pubblico. Inutile e dannoso, infatti, procedere per slogan. Occorre creare prima le infrastrutture adeguate, magari sfruttando l’incentivo fiscale. Infatti un albergo che accetta cani deve avere misure sanitarie che garantiscano …
Il Sindacato dei veterinari liberi professionisti -SIVeLP- aveva formulato da tempo una proposta circa l’ingresso degli animali nei luoghi aperti al pubblico. Inutile e dannoso, infatti, procedere per slogan. Occorre creare prima le infrastrutture adeguate, magari sfruttando l’incentivo fiscale. Infatti un albergo che accetta cani deve avere misure sanitarie che garantiscano gli altri clienti e gli altri animali: spazi adeguati con pavimenti, suppellettili e pareti facili da lavare e disinfettare. Un ristorante dovrebbe prevedere aree separate, adeguata distanza dei tavoli e le immancabili misure di pulizia. Ben venga perciò la struttura alberghiera che dispone pulizie e sanificazione, come nel recente caso in Trentino, pur con l’inevitabile costo per i proprietari. Si tratta di un’attenzione rivolta in primo luogo al prossimo cliente di quell’ambiente, sia esso a due o quattro zampe. Imporre la presenza di animali senza i necessari pre-requisiti, potrebbe determinare il paradosso di un atteggiamento di ostilità o incomprensione. Come puntualmente si verifica quando si vogliono forzare le posizioni.
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