03/10/2014 Editoriali7 Minuti

Il pasticcio della bozza di regolamento sulle assicurazioni obbligatorie dei sanitari

Sivelp

Poco coinvolti i sindacati,

anche quelli con pluriennale esperienza nel settore.

Le polizze convenzionate con gli Ordini potrebbero generare un conflitto tra la tutela dell’iscritto convenzionato e l’apertura di procedimenti nei confronti del medesimo, coinvolto nel sinistro. In questi casi la terzietà dell’Ordine potrebbe essere messa in discussione.

L’elenco dei professionisti tenuti alla polizza obbligatoria non è esaustivo e potrebbe non includere figure apparse recentemente in ambito sanitario, generando disparità di trattamento.

Il testo della bozza in PDF: http://www.quotidianosanita.it/allegati/create_pdf.php?all=1788364.pdf

La protesta del SIVELP

(AGENPARL) – Roma, 03 ott –  L‘esclusione dall’obbligo di tutti i sanitari pubblici, di fatto, rimuove questa garanzia verso gli utenti.
Infatti l’assicurazione sarebbe dovuta intervenire nei casi (in genere gravi), in cui le strutture o i tribunali chiamavano in causa direttamente  il sanitario, rivalendosi  per responsabilità personali.
Buona parte delle prestazioni sanitarie e di conseguenza dei ricorsi, avviene nell’ambito del SSN e tutto resterà come prima.
Saranno infatti tenuti a stipulare una polizza assicurativa solamente i liberi professionisti.
Inoltre la previsione di un fondo obbligatorio per assicurare chi non trova copertura sul mercato, da parte di compagnie non interessate a polizze troppo rischiose,
genera  un altro “Ente”, finanziato dalle stesse assicurazioni. Il contributo per il fondo comune potrebbe incidere considerevolemente sul costo delle polizze per professioni a basso rischio. Non si possono mettere nello stesso calderone i medici, con polizze dal costo di decine di migliaia di euro/anno, con altre figure, come i veterinari, che trovavano copertura fino a ieri con poche decine di euro all’anno, perchè soggetti a risarcimenti eventuali nettamente inferiori.
Il metodo non è corretto nemmeno sotto il profilo dei requisiti minimi delle polizze: infatti chi esercita professioni ad alto rischio, dovrebbe disporre di  massimali di copertura di almeno 2 milioni di euro, per una reale tutela degli utenti. Invece si parla di una cifra dimezzata.
La generalizzazione dei massimali non tiene conto neanche del reddito professionale, che per il veterinario è mediamente 4 volte minore che per il medico.

Piuttosto che creare un pasticcio, con garanzie reali solo di facciata e nuovi costi per le partite iva, che ricadrebbero comunque sugli utenti, sarebbe forse meglio  ponderare ancora le scelte.

SIVeLP
Sindacato Italiano Veterinari Liberi Professionisti

 

La Notizia: (Fonte: Quotidiano Sanità)

Torna all’esame dei tecnici della Stato Regioni la bozza dello schema di Dpr che attua il Decreto Balduzzi e definisce i requisiti minimi e uniformi per l’idoneità dei contratti di assicurazione stipulati dagli esercenti le professioni sanitarie

Garantire un’idonea copertura assicurativa a medici & co., siano liberi professionisti convenzionati o dipendenti del Ssn, che a causa di redditi troppo bassi o perché sono stati rifiutati dal mercato assicurativo o per la giovane età non sono in grado di rispondere degli eventuali danni derivanti dall’attività professionale.

È questo l’obiettivo dello schema di Dpr sulla “Disciplina dei requisiti minimi e uniformi per l’idoneità dei contratti di assicurazione stipulati dagli esercenti le professioni sanitarie” all’esame dei tecnici della Stato Regioni. In tutto 18 articoli che attuano quanto previsto dal Decreto Balduzzi.

Il provvedimento prevede l’istituzione di un fondo ad hoc alimentato con un doppio canale: da un lato dal contributo volontario del professionista dall’altro da quello di solidarietà da parte delle imprese assicuratrici autorizzate a gestire i danni derivanti dall’attività professionale.

A chi si applica. La bozza di regolamento elaborata dal Ministero stabilisce lo stesso si applica ai professionisti che esercitano sia in libera professione, sia in convenzione con il Ssn, sia come dipendenti anche in intramoenia. Si indirizza quindi al medico-chirurgo, odontoiatra, biologo, chimico, farmacista, veterinario, psicologo, infermiere, ostetrica, infermiere pediatrico, podologo, fisioterapista, logopedista, ortottista-assistente di oftalmologia, terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, tecnico riabilitazione psichiatrica, terapista occupazionale, educatore professionale, tecnico audiometrista, tecnico sanitario di laboratorio biomedico, tecnico sanitario diradiologia medica, tecnico di neuro fisiopatologia, tecnico ortopedico, tecnico audioprotesista, tecnico della fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare, igienista dentale, dietista, tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro, assistente sanitario.

La bozza oltre a stabilire i requisiti minimi e uniformi per l’idoneità dei contratti assicurativi – che devono avere un massimale minimo non inferiore ad 1.000.000 di euro per ciascun sinistro e per ciascun anno, fatta salva la possibilità di reintegrare il massimale secondo le condizioni previste dal contratto – istituisce un fondo ad hoc, previsto dall’articolo 3 della Legge Balduzzi, per garantire idonea copertura assicurativa agli esercenti le professioni sanitarie.

Potranno accedere al fondo quanti in base al reddito non sono in grado di sostenere i costi per stipulare un’idonea copertura assicurativa o che sono stati rifiutati dal mercato assicurativo. Soprattutto per agevolare l’ingresso dei professionisti nel mondo del lavoro viene data priorità di accesso al fondo ai giovani.

Il Fondo è costituito presso Consap spa. La gestione e l’amministrazione del Fondo, sotto la vigilanza del ministero dello Sviluppo Economico e del ministero della Salute, sono attribuite a Consap Spa, con l’assistenza di un apposito Comitato i cui membri non riceveranno alcune compenso e che dovrà essere costituito entro 60 giorni dall’approvazione del provvedimento.

I  professionisti possono accedere al Fondo nel caso venga richiesto dalle imprese assicuratrici un premio superiore ai parametri definiti o il mercato assicurativo rifiuti espressamente la relativa copertura. (FONTE: Quotidiano Sanità)

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