11/03/2015 News3 Minuti

Per cure meno costose in veterinaria. Interessata anche Antitrust.

Sivelp

SIVeLP continua la battaglia per chiedere la libera prescrizione dei farmaci meno costosi in veterinaria. Alcuni prodotti commerciali presentano anche differenze di prezzo significative ed il veterinario potrebbe prescrivere i più convenienti, se la legge lo concedesse.

Le ragioni del divieto ci paiono piuttosto difficili da sostenere e comunque non chiediamo che chiunque possa curare un animale come gli pare, ma vorremmo mettere nelle mani dei veterinari uno strumento in più per  ridurre la spesa ed ampliare la scelta. Si tratta dunque di abbassare i costi intermedi, come la scelta del farmaco, i sette pezzi di carta che un veterinario deve fare per auto-prescriversi i farmaci da usare in ambulatorio, i registri, la burocrazia, il fisco arzigogolato e le complicazioni inutili che rendono brutto e difficile esercitare una professione in Italia e fanno lievitare gli esborsi per i consumatori finali.

A volte si ci possono essere dubbi che i prodotti umano/veterinario siano realmente diversi, ma in questo caso, cosa ne dite? SOLUZIONE GLUCOSATA

Su farmacoveterinario.it troverete altri interessanti confronti.

Frattanto buone notizie dal parlamento.

“Ho scritto al presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, e ai commissari, per chiedere di valutare se non sia opportuno avviare una indagine dell’Autorità sulla questione dei farmaci per animali, alla luce del rischio speculazione che appare evidente dalle incomprensibili differenze di prezzo con i farmaci per umani”. E’ quanto dichiara il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi.

 

“Di fronte a principi attivi uguali per umani e animali – spiega Anzaldi – il prezzo del farmaco animale risulta molto più alto, per non parlare degli aspetti riguardanti dosaggio, confezioni e scadenza. Per avere un’idea della questione, basta leggere sul sito www.farmacoveterinario.it il ‘confronto dell’acqua zuccherata’, meglio nota come soluzione glucosata, che, evidentemente, per motivi scientifici, dovrebbe essere uguale sia in ambito umano che in quello veterinario. In maniera davvero sorprendente,  risultano due commercializzazioni della citata soluzione mediante flaconi in vetro da 500ml di soluzione glucosata (destrosio), una ad uso umano e una ad uso veterinario. In questo caso non è necessario fare alcuna ponderazione su pesi e formulazioni, dato che si tratta dello stesso prodotto. Come si evince, facilmente, dal confronto la soluzione veterinaria risulta avere un costo maggiorato del 10%  rispetto a quello per uso umano, e soprattutto  desta stupore  che la sua  scadenza sia di un anno inferiore a quella del ‘corrispettivo umano’. Questo caso evidenzia, ulteriormente, ove ve ne fosse stato bisogno, l’anomalia  che nel nostro Paese riguarda il prezzo dei farmaci per animali partendo da una delle cose più semplici quale la soluzione glucosata”.

 

“E’ inaccettabile – dichiara ancora Anzaldi – che le case farmaceutiche speculino sulla pelle degli animali e sfruttando l’affetto dei padroni. Ho già presentato anche due interrogazioni al ministero della Salute”.