Lettera all`Assessore alla Sanità della Sicilia Massimo Russo. Egregio Assessore Russo, è con viva preoccupazione che leggiamo in una Sua direttiva di una possibile creazione di ambulatori veterinari comunali o in rifugi sanitari, per far fronte al problema del randagismo. La nostra proposta è di far ricorso alle strutture libero professionali esistenti sul …
Lettera all`Assessore alla Sanità della Sicilia Massimo Russo. Egregio Assessore Russo, è con viva preoccupazione che leggiamo in una Sua direttiva di una possibile creazione di ambulatori veterinari comunali o in rifugi sanitari, per far fronte al problema del randagismo. La nostra proposta è di far ricorso alle strutture libero professionali esistenti sul territorio, sotto il controllo delle Aziende Sanitarie. In primo luogo per l`urgenza di dare una risposta: gli ambulatori sono già pronti e quindi non si procrastinano i tempi di intervento. Poi, per il carattere di temporaneità che dovrebbe avere il fenomeno del randagismo, cosa che non giustifica la creazione di costose strutture permanenti sul territorio, ma suggerisce – anzi, impone – un ricorso a quelle esistenti. Infine perchè la Veterinaria cerca da tempo di dividere la figura del controllore dal controllato, mentre nell`ipotesi prospettata, i veterinari pubblici si troverebbero, a dover esercitare azione di vigilanza sulle strutture ambulatoriali private veterinarie,controllori di se stessi, in eclatante concorrenza. Uno dei giusti obiettivi del Presidente Lombardo è, citiamo testualmente dal sito ufficiale della Regione, “proprio il risanamento dei conti, il taglio degli sprechi e la riqualificazione della spesa con un utilizzo più produttivo delle risorse a disposizione, specialmente nel settore della Sanità e del personale, ad ispirare il Governo Lombardo la cui azione è improntata seguendo i criteri di efficacia dell’azione amministrativa, di semplificazione burocratica e di trasparenza, di legalità e di lotta alla criminalità.” Sappiamo tutti che il costo del personale sanitario pubblico è inconfutabilmente sproporzionato (per interventi puntuali, come questo), rispetto al ricorso al privato e quindi in assoluto contrasto con il precedente enunciato, e che questo personale dovrebbe essere preparato ad attività clinica e chirurgica (non sanità pubblica) e rimarrebbe per sempre in carico alla Sanità Regionale. Alla luce delle presenti osservazioni, confidiamo in una razionalizzazione dell`intervento. Distinti saluti. 26/06/2009. F.to dr. Angelo Troi – Segretario Sivelp SINDACATO ITALIANO VETERINARI LIBERI PROFESSIONISTI.
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