15/01/2011 Editoriali2 Minuti

ANMVI nella bufera.

Sivelp

(ASCA) – Roma, 14 gen 2011- ”Al ministero della Salute pare che a qualcuno possa essere venuta l’idea di fare lauti guadagni contando sull’amore degli italiani per gli animali domestici. Il progetto ‘Amico Pets’, una sorta di tessera sanitaria per gli animali di compagnia che e’ stata presentata dal sottosegretario Martini, e’ un’iniziativa utile ma alcuni aspetti sollevati dagli organi di stampa suscitano piu’ di un dubbio, che il ministro Fazio dovra’ chiarire. Per esempio: chi ci guadagna con questa tessera?”. E’ quanto si chiedono i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante. ”La tessera – spiegano i due senatori del Pd – presentata da Amico Pets in collaborazione con Anmvi e col patrocinio del Ministero della Salute e Fnovi, consiste nella creazione di una banca dati sanitari degli animali domestici italiani, per consentire al veterinario e al proprietario di accedere in modo rapido alla cartella clinica del proprio cane o gatto. Questa tessera ha un costo di 28 euro l’anno, e il servizio e’ fornito da una societa’ privata, la Edera srl, i cui soci hanno in comune un’altra societa’, la Multicred, avente sede nello stesso luogo. E’ da evidenziare che nel momento in cui i soci di Multicred hanno dato vita a Edera srl il solo socio che non ha preso parte alla nuova societa’, cedendo le sue quote ad un altro componente, e’ Romano Marabelli, ovvero il Capo Dipartimento del Dipartimento per la Sanita’ Pubblica Veterinaria, la Nutrizione e la Sicurezza Alimentare del Ministero della Salute. Considerando le potenzialita’ enormi della carta in termini di ritorno economico, perche’ ricordiamo che il bacino di utenti e’ di circa 14 milioni animali domestici, ci pare che la simultaneita’ tra il passaggio di quote in Multicred e la costituzione della societa’ Edera Srl operante in un settore dove Romano Marabelli ha un ruolo di responsabilita’ pubblica di primissimo piano, sia quantomeno sospetto. Non vorremmo – concludono i senatori del Pd – che un’iniziativa privata, col patrocinio del ministero della Salute, possa aver goduto di un sostegno improprio da parte di funzionari dello stesso ministero, e che i cittadini paghino un servizio che non sia realmente valido ed efficiente”.

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