Approvata la pensione modulare: una nuova prestazione arricchisce il sistema previdenziale dell’Enpav.
Approvata la pensione modulare: una nuova prestazione arricchisce il sistema previdenziale dell’Enpav. Il sistema previdenziale dell’Enpav si arricchisce di una nuova prestazione, la pensione modulare. Il progetto infatti, deliberato all’unanimità dall’Assemblea dei Delegati nel giugno 2006, è stato approvato dai Ministeri vigilanti il 17 aprile 2007, dopo un lungo e articolato iter. …
Approvata la pensione modulare: una nuova prestazione arricchisce il sistema previdenziale dell’Enpav. Il sistema previdenziale dell’Enpav si arricchisce di una nuova prestazione, la pensione modulare. Il progetto infatti, deliberato all’unanimità dall’Assemblea dei Delegati nel giugno 2006, è stato approvato dai Ministeri vigilanti il 17 aprile 2007, dopo un lungo e articolato iter. Lo annuncia con grande soddisfazione il Presidente, Alessandro Lombardi, che ha fortemente voluto questa riforma, finalizzata a favorire l’adeguatezza della pensione di ciascun Veterinario. L’obiettivo perseguito dall’ Ente è stato quello di adottare, nel pieno rispetto dei fondamentali principi della sostenibilità e dell’equilibrio, un sistema capace di garantire, oltre alla solidarietà intergenerazionale, l’adeguatezza delle prestazioni, in ottemperanza al dettato dell’art. 38, comma 2 della Costituzione. L’operato della Cassa, del resto, è stato sinora ampiamente in linea con i principi menzionati come si evidenzia dall’ottima gestione patrimoniale, riconosciuta dalla Corte dei Conti in sede di approvazione del bilancio 2005, e dall’adeguatezza delle attuali prestazioni pensionistiche in rapporto ai redditi della categoria assicurata ed alla contribuzione versata. Grazie ad un’azione sinergica, che ha visto impegnati il Presidente, gli Organi direttivi e l’Assemblea Nazionale dei Delegati, e grazie anche alla significativa collaborazione e al fondamentale apporto del Ministero del lavoro e della previdenza sociale, i Veterinari iscritti all’Enpav possono oggi contare su un modello di pensione fortemente innovativo. E’ stato predisposto, in sostanza, un modello su base individuale e volontaristica, una vera e propria “personalizzazione” del trattamento pensionistico che va ad affiancarsi, costituendone un supporto, alla pensione base obbligatoria, calcolata con il metodo retributivo, e i cui riflessi positivi per l’intera categoria appaiono evidenti. Ciascun Veterinario, infatti, potrà modulare la propria prestazione pensionistica stabilendo in maniera flessibile l’aliquota della contribuzione soggettiva da versare. La scelta potrà ricadere tra un minimo di 2 e un massimo di 14 punti percentuali commisurati al reddito professionale dichiarato, mentre per i lavoratori dipendenti le percentuali di contribuzione volontaria prescelte saranno riferite a un reddito convenzionale. Tale contribuzione si aggiunge così al10% già previsto per tutti i Veterinari. Sarà perciò possibile costruire una pensione a scadenza realmente rispondente alle specifiche aspettative ed esigenze di vita post lavorativa, e tutelare in tal modo pienamente il proprio tenore di vita. Considerando gli aspetti peculiari della riforma, va evidenziato innanzitutto come l’incremento della pensione, conseguente a questa ulteriore contribuzione, sarà correlato all’entità e alla continuità del versamento complessivo, agli anni di contribuzione, ai rendimenti realizzati dall’Ente e, infine, all’età del pensionamento. La quota di pensione aggiuntiva sarà maturata secondo le regole che disciplinano quella c.d. base, mentre il calcolo sarà di tipo contributivo con dei correttivi che riguarderanno principalmente i montanti contributivi. Sono infatti previsti rendimenti correlati all’andamento del PIL con un minimo garantito dell’1,5% ed eventuali eccedenze da ridistribuire sui montanti individuali in relazione ai risultati degli investimenti dell’Ente Nell’ottica dell’effettiva trasparenza nella gestione del patrimonio e degli investimenti, viene assicurato agli iscritti il controllo dell’operato dell’Ente attraverso i Delegati e il Consiglio di Amministrazione. Occorre inoltre segnalare l’esiguità delle spese di gestione in quanto l’intero progetto potrà giovarsi di una struttura esistente e collaudata, sia per quanto riguarda gli aspetti informatici che per quelli di natura amministrativa. Infine nel pacchetto della riforma è stata approvata anche la norma che prevede, in favore degli ultrasessantacinquenni con almeno cinque anni di contribuzione, la erogazione di una rendita pensionistica, calcolata secondo i criteri del sistema contributivo, in sostituzione della restituzione dei contributi. Va evidenziato come l’Enpav oggi, grazie alle strategie sin qui seguite ed ai mirati interventi adottati già nel 2001, tra i quali la riduzione dell’’aliquota di rendimento per il calcolo delle pensioni, nonché all’oculata gestione delle risorse finanziarie, non si trovi in una situazione di criticità sotto il profilo dell’equilibrio e della sostenibilità del sistema. Peraltro l’Ente sta elaborando il nuovo Bilancio Tecnico al 31.12.2006 ed in funzione dei risultati deciderà se e quali provvedimenti assumere per la tutela della sostenibilità.
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