Se la soluzione fosse semplice, si sarebbe trovata da tempo. Il fenomeno delle aggressioni da parte dei cani rappresenta una realtà difficile da regolamentare e questo si evince facilmente, osservando i dati raccolti. Da quando esiste la “lista”, le aggressioni da parte di cani appartenenti alla stessa, sono aumentate. Questo significa …
Se la soluzione fosse semplice, si sarebbe trovata da tempo. Il fenomeno delle aggressioni da parte dei cani rappresenta una realtà difficile da regolamentare e questo si evince facilmente, osservando i dati raccolti. Da quando esiste la “lista”, le aggressioni da parte di cani appartenenti alla stessa, sono aumentate. Questo significa che la detenzione di animali giudicati “pericolosi” diventa una moda e, con un comportamento di sfida che si osserva nei confronti di tante proibizioni, il loro possesso suscita interesse. Non solo: l’elenco si allarga e si restringe, in base a molteplici forme di pressione, ma senza un rigoroso criterio scientifico. In più l’aggressione avviene molto spesso in ambito privato e questo determina un’ulteriore ostacolo nel legiferare e far rispettare il disposto. Ci appare quindi scontato che l’on.Francesca Martini, chiamata ad intervenire sull’argomento, cambi strada rispetto ad un passato inefficace. Ci aspettiamo la massima responsabilizzazione dei proprietari, ed un approccio educativo che renda consapevoli di cosa sia un animale e di come vada intesa la convivenza con un essere vivente, che non è un “peluche”. La Veterinaria o almeno quella che ha dimestichezza con questi argomenti, può aiutare, ma dobbiamo essere consapevoli dell’impossibilità di eliminare totalmente il problema. Possiamo cercare la legge migliore e applicarla con rigore; possiamo scongiurare le aggressioni da parte di cani vaganti, -se arginiamo il malcostume dell’abbandono-, ma deve essere il proprietario del cane, in ultima analisi, a capire il proprio limite, lasciarsi consigliare, e porvi rimedio con comportamenti prudenti: prima che accada l’irreparabile.
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