“In merito all’articolo pubblicato in data 26 novembre u.s., relativo alle vicende che hanno caratterizzato gli interventi predisposti dal Ministero della Salute, indirizzati al contenimento della diffusione della Febbre Catarrale degli ovini (Blue tongue), il S.I.Ve.L.P. – Sindacato Italiano Veterinari Liberi Professionisti – intende precisare che già da tempo aveva segnalato …
“In merito all’articolo pubblicato in data 26 novembre u.s., relativo alle vicende che hanno caratterizzato gli interventi predisposti dal Ministero della Salute, indirizzati al contenimento della diffusione della Febbre Catarrale degli ovini (Blue tongue), il S.I.Ve.L.P. – Sindacato Italiano Veterinari Liberi Professionisti – intende precisare che già da tempo aveva segnalato allo stesso Ministero l’incongruenza fra i dati ufficiali (relativi agli effetti indesiderati) e le informazioni che provenivano dal territorio. Su esplicita richiesta della Direzione Generale della Sanità Veterinaria e degli Alimenti, ha presentato nel mese di settembre u.s. una proposta di Piano Operativo indirizzato: – al miglioramento dell’efficacia dell’intervento e della rilevazione degli effetti indesiderati; – al contenimento di questi ultimi; – all’attivazione di misure collaterali, indispensabili a promuovere la convinta e consapevole adesione degli allevatori. Questa proposta è stata inoltre presentata all’Assessorato alla Sanità della Regione Lazio ed alla Direzione dell’Istituto Zooprofilattico del Lazio e della Toscana che hanno dimostrato fin dall’inizio notevole interesse nei confronti della stessa. Le misure proposte, in particolare, intendono correggere le carenze conseguenti: – all’impiego negli interventi attuati di veterinari spesso neolaureati, sottopagati e non adeguatamente informati da chi di competenza sulle corrette procedure di gestione e somministrazione del vaccino, sui possibili effetti collaterali dello stesso e sulle relative azioni di rilevamento; – al mancato coinvolgimento dei veterinari professionisti già operanti in allevamento (veterinari aziendali), laddove presenti. Ciò avrebbe consentito di discriminare gli animali vaccinabili in prima battuta da quelli il cui stato sanitario o riproduttivo consigliava di procrastinare l’intervento vaccinale, di informare adeguatamente gli allevatori e di monitorare più efficacemente l’andamento dell’azione in corso. Al riguardo, si comunica che il S.I.Ve.L.P. ha già formulato opportuna richiesta di audizione alla Commissione d’inchiesta sul S.S.N. del Senato della Repubblica (che si occupa della vicenda) e per l’occasione sta predisponendo una memoria contenente le soluzioni percorribili, in alternativa all’impiego del vaccino con virus vivo attenuato, per contenere la diffusione della malattia (Blue tongue).”
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