30/07/2001 News12 Minuti

Documento della Segreteria Nazionale SIVeLP relativamente alle elezioni ENPAV

Sivelp

Caro collega, il S.I.Ve.L.P. richiama l`attenzione dei Colleghi liberi professionisti sull`imminente tornata elettorale che dovrà definire i rappresentanti di ciascun Ordine provinciale per l`Assemblea dell`ENPAV. Entro il 15 settembre 2001, si svolgeranno le Assemblee elettive dei Delegati in ogni Ordine provinciale, il Presidente provvederà a convocare l`Assemblea dell`Ordine provinciale con lettera raccomandata secondo le modalità stabilite da Statuto e …

Caro collega, il S.I.Ve.L.P. richiama l`attenzione dei Colleghi liberi professionisti sull`imminente tornata elettorale che dovrà definire i rappresentanti di ciascun Ordine provinciale per l`Assemblea dell`ENPAV. Entro il 15 settembre 2001, si svolgeranno le Assemblee elettive dei Delegati in ogni Ordine provinciale, il Presidente provvederà a convocare l`Assemblea dell`Ordine provinciale con lettera raccomandata secondo le modalità stabilite da Statuto e Regolamento ENPAV. Tutti gli iscritti all`ENPAV hanno diritto al voto, ma sono eleggibili solo gli iscritti che non abbiano già maturato i requisiti per il godimento di pensioni a carico dell`Ente stesso. Il S.I.Ve.L.P. rivolge un pressante e forte richiamo a tutti i liberi professionisti affinché le lotte intraprese e l`impegno profuso in 20 anni di attività non vada disperso, ma sostenuto e rilanciato. Infatti, i Delegati provinciali nominati saranno convocati a Roma, in apposita Assemblea nazionale, entro l`anno 2001 per eleggere a loro volta: – Presidente e Vice Presidente dell`Ente; – Sei membri del Consiglio di Amministrazione (di cui cinque tra gli iscritti e uno tra i pensio- nati); – Un Sindaco effettivo ed uno supplente in rappresentanza degli iscritti; – Un Sindaco effettivo ed uno supplente in rappresentanza dei pensionati. I Delegati provinciali durano in carica 5 anni e sono rieleggibili, competono loro tutte le funzioni previste dall`art. 9 dello Statuto e con l`art. 12 sono chiamati a rispettare le norme comuni per le elezioni degli organi dell`Ente. Sono eletti Presidente e Vice Presidente coloro che avranno riportato il maggior numero di voti fra i candidati alle rispettive funzioni. Saranno eletti Sindaci effettivi, in rappresentanza degli iscritti e dei pensionati, i candidati che avranno ottenuto il maggior numero dei voti nelle rispettive liste e supplenti i due immediatamente seguenti. In particolare l`elezione dei sei membri del Consiglio di Amministrazione, in rappresentanza degli iscritti e dei pensionati, si svolge con il sistema delle liste concorrenti, comprendenti un numero di candidati non superiore a sei, con voto segreto e preferenze limitate a non più di due terzi dei consiglieri da eleggere ed assegnabili solo a candidati della lista votata. Sono eletti Consiglieri i quattro candidati che avranno rispettivamente riportato il maggior numero di preferenze all`interno della lista più votata e i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di preferenze nella lista che ha riportato il secondo posto. Il Presidente in carica della FNOVI è membro di diritto del Consiglio di Amministrazione, come del pari lo sono un rappresentante del Ministero del Lavoro ed un rappresentante del Ministero della Sanità. Abbiamo inteso sottolineare gli elementi della struttura organizzativa dell`Assemblea nazionale dei Delegati per meglio evidenziare la fondamentale importanza rappresentata dalle prossime elezioni dei Delegati provinciali e l`evidente necessità di salvaguardare e migliorare il risultato precedente che, peraltro, ha fornito un significativo contributo per lo sviluppo dell`Ente. Siamo estremamente consapevoli degli oneri affidati ai Delegati provinciali, ma questi sono indispensabili per conoscere e partecipare attivamente alla gestione e per migliorare, anche tramite le nuove tecnologie informatiche, il rapporto e lo scambio informativo tra Colleghi ed Ente. Confidiamo nella riconferma del maggior numero di loro perché riteniamo indispensabile, e lo poniamo tra i nostri punti programmatici, che nei prossimi cinque anni e presso la nuova sala delle riunioni, intitolata a Mario Schianchi, i Delegati provinciali si riuniscano a turno, su base regionale o interregionale, per due giorni d`approfondimento sulle tematiche incombenti, fra le quali possiamo innanzitutto segnalare: il prossimo bilancio tecnico attuariale ed i possibili conseguenti percorsi; la previdenza integrativa e le esperienze in atto da parte delle altre Casse privatizzate; la conoscenza della storia del nostro Ente, per valutare gli oneri ereditati dal precedente Organismo parastatale e per indirizzarlo verso una gestione previdenziale più equilibrata, capace di garantire i diritti di tutti gli iscritti, attuali e futuri. L`approvazione del bilancio consuntivo dell`anno 2000, con 71,5 miliardi di ricavi, 51 miliardi di costi e 20,5 miliardi di utile d`esercizio, ha portato il patrimonio netto dell`ENPAV a 213 miliardi complessivi, a dimostrazione di una corretta, dinamica ed oculata gestione intrapresa. Oggi l`ENPAV è un` “Impresa previdenziale”, trasformata in entità giuridica privata con il D.L.vo n. 509/94, ed è sottoposta, in qualità di gestore di forma obbligatoria di previdenza ed assistenza, alla vigilanza dei Ministeri del Lavoro, del Tesoro e della Sanità esclusivamente per l`approvazione degli Statuti e dei regolamenti e per le ratifiche delle delibere sui contributi e sulle prestazioni, nonchè della Corte dei Conti sui bilanci annuali. L`organizzazione e la gestione economica-finanziaria di tale “Impresa previdenziale”, che non ha scopo di lucro e che non può usufruire di finanziamenti pubblici, ma che deve, in ogni caso, garantire la pensione agli iscritti, responsabilizza in modo totalizzante il Consiglio d`Amministrazione e, in primis, il suo Presidente. Ne consegue che diventa legittima la richiesta da parte del nostro Sindacato di una presenza assidua e costante, presso la sede dell`Ente, del prossimo Presidente ed in alternativa del Vice Presidente. I positivi risultati raggiunti non consentono di dimenticare alcune incombenti difficoltà insite al nostro interno e certamente motivo di preoccupante disagio. Il S.I.Ve.L.P. deve purtroppo lamentare ed evidenziare la mancanza di cultura previdenziale e di coesione da parte di una certa frangia della classe dirigente della veterinaria italiana, ci riferiamo alle reiterate ed ingiustificate resistenze sulla corretta applicazione di norme legislative, quali l`iscrizione all`Albo professionale e soprattutto quelle sull`applicazione del contributo integrativo del 2% (due percento). L`incapacità della veterinaria italiana di recepire una identità solidale, anche ai più alti livelli, è motivo di profondo malessere, soprattutto quando apprendiamo dall`avv. Maurizio De Tilla, presidente della Cassa Forense e presidente dell`Associazione degli Enti previdenziali, del “fortissimo legame esistente tra professione e previdenza di categoria” (Convegno di Palermo – Palazzo dei Normanni – novembre 2000) che invece, nel nostro caso, trova ancora resistenze difficili da capire e da spiegare. Nonostante il significativo segnale di responsabilità fornito dai 18.500 veterinari iscritti all`Ente nel convenire a modifiche regolamentari e statutarie, approvate dall`Assemblea dei Delegati, le quali, con il sistema del pro-rata, andranno a ridurre gradualmente, a partire dal 2001, l`aliquota di calcolo della pensione dal 2% all`uno e ottanta percento e questa verrà applicata sulla media dei redditi dei migliori 25 anni d`iscrizione e contribuzione anziché sui migliori dieci. La solidarietà è oggi un valore universale che, se non recepito, deve trovare, da parte di chi rappresenta la categoria, ci riferiamo in particolare al Presidente ed al Comitato Centrale della FNOVI, un forte richiamo etico e morale. L`incremento del gettito del contributo integrativo deve essere, nel prossimo quinquennio, uno dei principali obiettivi per il nuovo Consiglio d`Amministrazione e dovrà impegnare alcuni dei nostri migliori dipendenti e collaboratori. Da ciò dipende, infatti, la possibilità di trasformare gradualmente l`attuale sistema di gestione previdenziale “a ripartizione” in quello a “capitalizzazione”, per impostare, con equità ed equilibrio, un sistema misto capace di attenuare l`impatto sulle future generazioni che dovranno avere la capacità di accumulare ulteriori riserve, necessarie per soddisfare anche i loro diritti previdenziali. Altro qualificante obiettivo, da realizzare da parte del nuovo Consiglio d`Amministrazione dell`Ente, dovrà essere quello dell`istituzione del “fondo di pensione integrativa” quale secondo pilastro previdenziale per i liberi professionisti. Dalla legge di riforma (n. 136/91) dell`ENPAV è ormai passato un decennio, denso di positivi avvenimenti, ed alla stessa, alla luce delle esperienze applicative fatte, sono state apportate le necessarie modifiche ed integrazioni. Si parla oggi, a livello governativo, di un`applicazione generalizzata, sia nella previdenza pubblica sia in quella privata, del sistema contributivo puro. Il nostro Ente, con lungimiranza, attraverso le modifiche apportate al proprio Statuto, è già su questa strada anche se, tale sistema contributivo, va affinato ed adeguato, con i necessari correttivi, alle esigenze della nostra Categoria. Nei prossimi 5 – 10 anni va comunque verificata la validità di quell`originale disegno di solidarietà di categoria, che prevedeva quei livelli minimi di garanzia che una funzione previdenziale è chiamata a soddisfare nell`ambito di una moderna sicurezza sociale. Certamente le scelte sostenibili dovranno prevedere l`accumulo di riserve nel rispetto dei livelli compatibili tra aliquote contributive e prestazioni previste. Questo compito dovrà essere affidato ai Colleghi liberi professionisti più attenti e versati sul fronte delle scienze cognitive demografico/attuariali e più sensibili alla solidarietà e all`interesse collettivo. I tuoi suggerimenti sono e saranno, sia per il programma ENPAV che per altre circostanze, sempre attentamente considerati. Prendere posizione, sia votando che impegnandosi in primo piano è un`obbligo morale verso coloro che hanno sacrificato, in passato, energie per ottenere un Ente previdenziale moderno come il nostro. Esprimere il proprio voto, cercando di cogliere il senso sicuramente non esaustivo del nostro discorso, è un diritto oltreché un obbligo morale e civile.

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