Pubblichiamo per brevità le “Considerazioni conclusive” tratte dal documeto della Corte dei Conti: Determinazione e relazione della Sezione del controllo sugli enti sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell’ENTE NAZIONALE DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA DEI VETERINARI (E.N.P.A.V.) per gli esercizi 2009 e 2010. La gestione economica dell’Ente alla chiusura degli anni …
Pubblichiamo per brevità le “Considerazioni conclusive” tratte dal documeto della Corte dei Conti: Determinazione e relazione della Sezione del controllo sugli enti sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell’ENTE NAZIONALE DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA DEI VETERINARI (E.N.P.A.V.) per gli esercizi 2009 e 2010. La gestione economica dell’Ente alla chiusura degli anni presi in considerazione ha fatto registrare i seguenti risultati: ——————– 2008 ——- 2009 ——- 2010 Patrimonio netto – 249.603.944 — 271.648.125 — 297.397.901 Utile d`esercizio – 16.579.284 — 22.044.181 — 25.749.775 Gli indicati risultati gestionali evidenziano nei due anni in referto un andamento positivo, grazie essenzialmente all’aumento dei ricavi contributivi (12,67%), dopo il considerevole rallentamento che gli stessi risultati hanno subito nel 2008 anche a causa della crisi economica internazionale. Il significativo incremento delle indicate entrate in entrambi gli anni è da attribuire in massima parte all’aumento degli iscritti e all’adeguamento dei contributi minimi in base al coefficiente Istat (+2,6 % nel 2009 e +2,1% nel 2010). Peraltro, la riforma pensionistica realizzata dall’Enpav a decorrere dal 2010, prevedendo modifiche anche al regime contributivo, ha iniziato a produrre gli attesi risultati positivi. L’andamento dei ricavi derivanti dalla gestione delle attività finanziarie, a causa della crisi economica ha subito un forte ridimensionamento, soprattutto nell’anno 2010. Infatti gli interessi e i proventi finanziari diversi sono passati da euro 4.243.311 del 2009 a euro 2.931.645 del 2010. Nella relazione al bilancio del 2010 il Consiglio di Amministrazione ha evidenziato che nei primi mesi del 2011 l’Ente ha effettuato importanti interventi di ristrutturazione dei propri investimenti finanziari per ridurre i rischi, privilegiando investimenti più sicuri e molto liquidi. Ciò anche al fine di dare riscontro agli inviti effettuati negli ultimi anni dalle Amministrazioni vigilanti volti ad improntare la politica finanziaria a criteri di prudenza e di sicurezza, astenendosi da intenti speculativi; orientamenti, peraltro, condivisi pienamente da questa Corte. Per ciò che concerne le società partecipate, costituite per svolgere le attività innanzi precisate, si riscontra che le stesse hanno chiuso la gestione economica in perdita (fanno eccezione Edilparking srl nel 2009 e Vett.im nel 2010). Ciò spinge a sottolineare l’esigenza che l’Ente ponga la massima attenzione sulla validità delle scelte fatte per la loro costituzione nonché sulla convenienza economica a tenerle in vita, evitando, comunque, di costituire società che non abbiano scopi compatibili con le finalità dell’ente partecipante. Il bilancio tecnico realizzato al 31 dicembre 2009 evidenzia uno scenario economico dell’Ente negli anni futuri alquanto diverso da quello emergente dall’analogo documento redatto tre anni prima, quando la crisi economica e la riforma previdenziale realizzata dall’Ente erano ancora abbastanza lontane. Il documento evidenzia che nel 2031 il saldo previdenziale diventa negativo e ciò più che mai induce a ritenere necessario continuare a monitorare l’equilibrio economico della gestione, per porre in essere tempestivi interventi di riequilibrio. Equilibrio economico da rispettare anche alla luce di quanto stabilito, da ultimo, dal decreto “salva Italia”, convertito, con alcune modifiche, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, la quale all’art. 24 stabilisce che “in considerazione di assicurare l’equilibrio finanziario delle relative gestioni”, gli Enti adottino “nell’esercizio della loro economia gestionale, entro e non oltre il 30 giugno 2012, misure volte ad assicurare l’equilibrio tra le entrate contributive e le spese per prestazioni pensionistiche, secondo bilanci tecnici riferiti ad un arco temporale di cinquanta anni”. Scarica l`analisi completa:
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