I Ministeri vigilanti hanno approvato, senza alcuna modifica, il nuovo “Regolamento per la concessione dell’indennità di non autosufficienza” che l’Assemblea Nazionale dei Delegati aveva deliberato lo scorso novembre.
La mission assistenziale delle Casse rileva oggi ancor più, data la politica di spending review in conseguenza della quale lo Stato e gli enti locali hanno stretto le maglie della copertura sanitaria pubblica.
“L’introduzione del nuovo Regolamento è motivo di particolare soddisfazione per l’Ente – ha dichiarato il Presidente Mancuso – in quanto si tratta di uno strumento innovativo, che, esattamente come i nuovi sussidi alla genitorialità, entrati in vigore lo scorso anno, riesce ad essere aderente ai cambiamenti dei nostri tempi, andando incontro ad esigenze dei nostri iscritti evidenziate dall’ampliamento dei parametri biometrici e dall’allungamento dell’orizzonte di vita media.
ENPAV conferma, così, la sua attenzione verso le fasce più deboli dei suoi iscritti, tra cui gli anziani e le madri, e viene loro incontro, contribuendo a sostenere il peso della loro condizione che altrimenti, in quanto professionisti, dovrebbero sostenere interamente da soli.”
I beneficiari del nuovo istituto sono i pensionati diretti ENPAV di inabilità/invalidità che si trovino in stato di non autosufficienza, senza limiti reddituali, al pari dell’indennità di accompagnamento prevista dal sistema previdenziale generale. L’indennità di non autosufficienza avrà carattere continuativo e sarà erogata mensilmente.
È da evidenziare che le analisi attuariali del nuovo Regolamento hanno confermato che l’introduzione del nuovo istituto non altera la sostenibilità della gestione nel lungo periodo, mantenendo i saldi previdenziali e di bilancio positivi fino al 2061.
Lo sforzo verso interventi di welfare sempre più ampi accomuna in realtà tutte le Casse di previdenza dei professionisti, che hanno infatti aperto un tavolo tecnico al fine di individuare dei parametri che possano costituire un riferimento di benchmark per un livello di welfare comune per tutti i professionisti. In questo modo le Casse dei professionisti, oltre a svolgere la loro primaria funzione previdenziale, provvedono a fornire ai loro iscritti la copertura di welfare di cui altrimenti sarebbero sprovvisti, essendo molte misure pubbliche riservate ai lavoratori dipendenti.
fonte ENPAV