01/04/2014 Editoriali3 Minuti

FVE. Chi ha fatto una figuraccia?

Sivelp
La vicenda FVE (Federation of Veterinarians of Europe).

Anche se ci viene presentata come una presa di posizione che ha difeso e valorizzato il nostro ruolo, la vicenda FVE non pare brillare per chiarezza. I comunicati precedenti sono sempre stati di bel altro tono -quasi trionfali- si potrebbe dire. Veder riportato in questi giorni su 3Ogiorni del ritiro della delegazione, dopo l’aver ribadito il ruolo di “affiliati e contribuenti” della Federazione Europea, può lasciar stupito chiunque.

Perdonatemi, ma vuol forse dire “noi paghiamo e quindi…”? Ed in tal caso, quindi… cosa?

Abbiamo idee costruttive da proporre all’Europa -e quindi rimaniamo ad un tavolo ed insistiamo- oppure più prosaicamente – ma di questi tempi, non sia mai- è una questione di “posizioni e ruoli” o di imporre ad altri plurimi interlocutori ciò che non reputano di approvare?

Mi scuso ancora, ma la vicenda mi riporta a quando SIVELP, in un incontro formale, chiese conto per i Colleghi-”contribuenti” dell’operazione struttureveterinarie, in una prospettiva di pura trasparenza.

Son dell’umana gente Le magnifiche sorti e progressive.(G. Leopardi-La Ginestra).

E nulla più!

Processi decisionali scarsamente partecipati e verticistici” si imputano all’Europa. Eppure non siamo nuovi a notizie come quelle di vari gruppi di Colleghi, ufficializzati in tavoli (da quello sul Veterinario aziendale, a quello sul farmaco…) le cui posizioni divergenti sono state sbrigativamente riportate nei limiti (non discutibili) dei positionpaper.

Se le decisioni sono già prese, verrebbe ingenuamente da chiedersi, perché convocare colleghi per esporli poi ad una smentita?

O perché delegare formalmente per incontri chi non potrà parlare a nome dei deleganti? O perché ancora ritirare i propri delegati, lasciando i deleganti privi di rappresentanza ed in un’alta sede ? Anche Putin ha inviato il ministro degli esteri a Parigi.

Evidentemente sono logiche alte, che sfuggono alla comprensione di un “pratico” quale il sottoscritto. Evidentemente la democrazia della rappresentanza consente di far valere, senza mezzi termini e peraltro tra altri pari, il ruolo di Affiliato-e-Contribuente (con le iniziali maiuscole!).

Ne abbiano piena consapevolezza i veterinari italiani che versano contributi obbligatori, e le istituzioni intermedie, che a loro volta ne trasferiscono una parte. Ne siano consapevoli gli Ordini, che dovrebbero vigilare sul delicato equilibrio esistente tra delegare una rappresentanza ad un organismo superiore e permettere che esso si trasformi in decisore e prenda iniziative senza nemmeno più valutarne i pareri.

Soprattutto il concetto sia chiaro al libero professionista, vessato e strangolato da imposizioni burocratiche, regole e codicilli, che negli ultimi tempi si sono moltiplicati a dismisura: quasi certamente, a meno di smentite, la rappresentanza esponenziale può farsi delle regole, verso l’interno, ben diverse da a quelle che reclama dall’esterno!

Angelo Troi – Segretario SIVeLP

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