Continuano a crescere, se pur nell’ambito della crescita complessiva, gli iscritti nelle nostre Facoltà di Veterinaria, che ricordiamo essere in Italia presenti in numero spropositato rispetto alle esigenze professionali (14 città sedi di atenei, contro un numero medio, per nazione europea, di 2-3). Nell’anno accademico 2001/2002 si sono iscritti a Medicina Veterinaria …
Continuano a crescere, se pur nell’ambito della crescita complessiva, gli iscritti nelle nostre Facoltà di Veterinaria, che ricordiamo essere in Italia presenti in numero spropositato rispetto alle esigenze professionali (14 città sedi di atenei, contro un numero medio, per nazione europea, di 2-3). Nell’anno accademico 2001/2002 si sono iscritti a Medicina Veterinaria 1.751 studenti, contro i 1.565 dell’anno precedente, con un incremento quindi dell’11,9%. La crescita media delle iscrizioni, su tutte le Facoltà, è stata del 23,2%. Le iscrizioni, considerate per sesso, sono state del 41,7% per i maschi e 58,3% per le femmine, come da trend generale, che è di 52,32% femmine, 47,68 maschi. Medicina Veterinaria si conferma comunque come una delle Facoltà preferite dal sesso femminile. Il dato sull’occupazione, secondo la banca dati Almalaurea, è in crescita, con il 54,1% di occupati ad un anno della laurea, mentre nei due anni precedenti il dato era lievemente inferiore, attorno al 50%. Ovviamente, la percentuale è legata al fatto che un “libero professionista” è difficilmente “disoccupato”. Della sottoccupazione, della realtà professionale di vera e propria crisi, fatta di mera sopravvivenza, non gliene frega niente a nessuno. L’importante è scrivere dei numeri. Anche quest’anno è andato.
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