11/06/2015 Editoriali9 Minuti

Indecorosi gli insulti del medico animalista ai veterinari

Sivelp

“Alle mie rimostranze sul fatto che (i veterinari n.d.a.) sono dei laureati ed abilitati alla professione alla stessa stregua degli “anestesisti”, ovvero dei suoi colleghi, il Prof. Vincenti ha detto che non li considera tali, ed ha fatto un esempio incredibile “l’avvocato non chiama il ferroviere collega”…!

 

 

“gli antibiotici vanno nel latte delle vacche e passano ai bambini che lo bevono”

“ai maltrattamenti sistematici a cui gli animali sono sottoposti dagli allevatori e dai veterinari”

Questa ed altre frasi del genere, sono state denunciate in una lettera da parte di una persona
della platea. Appare evidente a chiunque che un simile modo di esprimersi - se confermato-
risulta offensivo per tutti i soggetti proditoriamente attaccati, ma anche lesivo della dignità
di chi in tal modo si esprime, e del pubblico
decoro dell'intera Categoria cui appartiene.

SIVeLP pubblica dunque il testo che si commenta da sè, auspicando da parte dell'intera
Veterinaria maggiore attenzione nel prestare collaborazione (anche astenendosi dal prendere
posizioni chiare) a chi non solo si sostituisce in tutte le sedi alla nostra professionalità,
non riconosce sistematicamente il diritto dei veterinari al legittimo compenso, pretende
di imporre, spesso con la violenza, le proprie ragioni ma ora palesa anche pubblicamente
il proprio disprezzo verso chi cura gli animali.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Al Sindaco del Comune di Padova

e, p.c.

Al Rettore dell’Università di Padova

Al Direttore del Dipartimento MAPS

Al Presidente della FNOVI

Al Presidente del SIVEMP

Al Segretario Nazionale del SIVELP

Al Dirigente dei Servizi Veterinari della Regione Veneto

Al Direttore Generale dell’IZS

Al Direttore Generale dell’ULSS 13 Mirano

Alle Organizzazioni di Categoria

Alle Aziende Associate Unicarve

Egregio Sig. Sindaco,

il sottoscritto Giuliano Marchesin, in qualità di Direttore dell’Associazione Produttori Carni Bovine Unicarve e Direttore del Consorzio Italia Zootecnica, con sede operativa in Via 1 Maggio 7 a Legnaro (PD) espone quanto segue:

–        Giovedì 28 maggio 2015, con inizio alle ore 17.30, presso La Galleria Cavour di Piazza Cavour a Padova, su invito del Comune di Padova, Assessorato Cultura e Turismo, si è tenuta la presentazione del libro “Farmaggeddon” – Il vero prezzo della carne economica, di Philip Lymbery.

Moderatore dell’incontro la Prof. Anna Pellanda dell’Università di Padova (Giurisprudenza).

Interventi del Prof. Ezio Vincenti, Direttore Anestesia, R. e T.A. Ospedale di Dolo e docente Università di Padova e di Martina Turola, Digital Compaigner CIWF Italia ONLUS.

La presentazione dell’evento, al quale ho partecipato entrando in sala verso le ore 17.40, riportava nell’invito, che allego in copia, la seguente descrizione:  “Un’analisi lucida e documentata dei molti rischi rappresentati dagli allevamenti intensivi per la nostra salute e per l’ambiente. L’atto di accusa e le proposte concrete di uno dei massimi esperti internazionali del settore. Un libro sconvolgente che fa piena luce su un sistema che va riformato con urgenza. E che noi per primi, come consumatori, possiamo contribuire a cambiare.”

Quando sono entrato in sala la moderatrice dell’incontro stava terminando l’intervento ed ha poi passato la parola alla rappresentante del CIWF, Marina Turola, che ha dissertato, dal suo punto di vista, in merito:

“ai maltrattamenti sistematici a cui gli animali sono sottoposti dagli allevatori e dai veterinari, l’uso indiscriminato dei farmaci con particolare riferimento agli antibiotici, la cattiva alimentazione degli stessi e la carne che producono, praticamente avvelenata, nonché l’inquinamento” e, per sua ammissione, la collaborazione (non ha specificato come) al recente servizio sui suini ad Announo su La 7 ecc..

Se le affermazioni della rappresentante di CIWF erano scontate, sono rimasto letteralmente sconcertato nell’ascoltare l’intervento del Dott. Ezio Vincenti che, paragonando Farmaggeddon al noto film Armaggeddon (collegando il consumo di carne alla distruzione dell’umanità..!!) ha parlato per oltre mezz’ora facendo puro terrorismo nei confronti del pubblico presente con affermazioni o passaggi articolati del tipo:

– “la carne avicola è piena di antibiotici e non va mangiata”….. “se il numero di vaginiti da candida è in aumento la colpa è dell’assunzione di carne di pollo contenente antibiotici…”

– “gli allevamenti di bovini da carne ed in genere tutti gli allevamenti intensivi sono praticamente dei lager con animali malati”…;

– “gli allevamenti di pesce sono inquinati di farmaci e l’alimentazione sconsiderata fatta dagli allevatori restituisce pesci malati e pericolosi alla salute dell’uomo”….;

– “il latte prodotto dalle vacche è pieno di antibiotici”…;

Tralasciando altre parti dell’intervento, poiché non sono riuscito ad annotare tutto ciò che il Prof. Vincenti propinava all’uditorio, sono intervenuto e dopo avergli detto che negli allevamenti i farmaci, se necessari a curare gli animali, sono somministrati sotto il controllo di Medici Veterinari, che ne hanno la responsabilità e li prescrivono con apposite ricette e in ogni azienda c’è un registro obbligatorio del farmaco nonché un apposito armadio di sicurezza, sono rimasto sconvolto nel sentirlo definire i Medici Veterinari senza coscienza perché “è più economico dare antibiotici che allevare animali sani”, considerandoli alla stessa stregua dei criminali. Alle mie rimostranze sul fatto che sono dei laureati ed abilitati alla professione alla stessa stregua degli “anestesisti”, ovvero dei suoi colleghi, il Prof. Vincenti ha detto che non li considera tali, ed ha fatto un esempio incredibile “l’avvocato non chiama il ferroviere collega”…!

Altra “perla articolata” del Prof. Vincenti l’affermazione che gli antibiotici vanno nel latte delle vacche e passano ai bambini che lo bevono. Affermazione che poi ha parzialmente rettificato, a fronte di un intervento di una pediatra presente all’incontro che, allarmatissima, ha detto che a fronte di un così grave rischio doveva consigliare le madri a non usare il latte di vacca…

Altra “perla articolata” l’intervento della Prof. Anna Pellanda che per sostenere la “tesi degli antibiotici” del Prof. Vincenti ha detto che le aziende agricole sono colluse con le aziende farmaceutiche.

Alla mia domanda alla Prof. Pallanda, moderatrice dell’incontro, se fosse vegana o vegetariana, mi ha risposto: “secondo lei se sono qui cosa posso essere?” Al che ho evitato qualsiasi polemica e ho detto a tutti i presenti che le oltre 750 aziende di allevamento associate ad Unicarve, che ci leggono per conoscenza, sono disponibili ad ospitare  in qualsiasi momento e senza preavviso la visita dei relatori e dei presenti al convegno per dimostrare l’esatto contrario sostenuto dai relatori.

Una considerazione ed una domanda prima di chiudere questa nota informativa:

–        Il settore zootecnico è in crisi per effetto dell’importazione di carne estera (oltre il 50%): se alle difficoltà economiche si sommano anche gli effetti “del terrorismo mediatico”, come quello sentito all’incontro organizzato dall’Amministrazione Comunale, allora è meglio chiudere il settore, ovvero, se il Prof. Vincenti, Anestesista, viene invitato dall’Amministrazione Comunale a relazionare su argomenti di zootecnia, veterinaria, sicurezza alimentare, salubrità dei cibi, uso dei farmaci veterinari, sistemi di allevamento, senza un contradditorio qualificato, i consumatori usciranno dall’incontro sconvolti.

–        Quali competenze e titoli hanno il Prof. Ezio Vincenti e la Prof. Anna Pallanda, per essere invitati dall’Amministrazione Comunale a trattare in un incontro pubblico le materie della salute e del benessere degli animali, dei sistemi di allevamento, della sicurezza alimentare, della salubrità dei cibi e l’uso del farmaco veterinario?

Cordiali saluti.

Giuliano Marchesin

Direttore Associazione Produttori Carni Bovine Unicarve