Dobbiamo dare atto all’on. Gianni Mancuso di aver promosso un’iniziativa politica di tutto rispetto, nell’eviden-ziare alla Camera dei Deputati il problema del soprannumero dei Veterinari. Il Sivelp ha più volte portato il pro-blema all’attenzione del Ministro Gelmini e di altri Ministeri, fino alla presidenza del Consiglio, ottenendo dallo stesso una …
Dobbiamo dare atto all’on. Gianni Mancuso di aver promosso un’iniziativa politica di tutto rispetto, nell’eviden-ziare alla Camera dei Deputati il problema del soprannumero dei Veterinari. Il Sivelp ha più volte portato il pro-blema all’attenzione del Ministro Gelmini e di altri Ministeri, fino alla presidenza del Consiglio, ottenendo dallo stesso una formale promessa di attenzione. Un sistema di questo tipo, che giunge a saturazione, rischia di im-plodere, e la crisi incipiente potrebbe rappresentare un adeguato innesco. Come più volte ribadito, la professio-ne del veterinario non ha la varietà di sbocchi di altre realtà professionali. Si concretizzano pericolosi meccani-smi di sfruttamento, marginalizzazione, corsa al ribasso, che rischiano di annullare la dignità professionale e relativizzare l’etica di chiunque, in ragione di un mercato, chiuso e spietato, che, forte di una domanda sovrab-bondate, non ha difficoltà alcuna a dettare le proprie regole. A questo punto risulta difficile non essere sfruttati in ogni ambito, senza alcun potere contrattuale, specialmente per i colleghi più giovani. L’intera categoria risen-te di questa pressione che, lungi dal favorire i consumatori, potrebbe determinare un abbassamento dei livelli del servizio, fino all’inapplicabilità del ruolo di sentinella sanitaria che è compito precipuo del Libero Professio-nista. Da qui alla ricattabilità, il passo è breve. Per questo il Sindacato vuole evitare che ci si trovi ad esercitare in condizioni reddituali critiche: il ruolo sanitario non è negoziabile.
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Dobbiamo dare atto all’on. Gianni Mancuso di aver promosso un’iniziativa politica di tutto rispetto, nell’eviden-ziare alla Camera dei Deputati il problema del soprannumero dei Veterinari. Il Sivelp ha più volte portato il pro-blema all’attenzione del Ministro Gelmini e di altri Ministeri, fino alla presidenza del Consiglio, ottenendo dallo stesso una formale promessa di attenzione. Un sistema di questo tipo, che giunge a saturazione, rischia di im-plodere, e la crisi incipiente potrebbe rappresentare un adeguato innesco. Come più volte ribadito, la professio-ne del veterinario non ha la varietà di sbocchi di altre realtà professionali. Si concretizzano pericolosi meccani-smi di sfruttamento, marginalizzazione, corsa al ribasso, che rischiano di annullare la dignità professionale e relativizzare l’etica di chiunque, in ragione di un mercato, chiuso e spietato, che, forte di una domanda sovrab-bondate, non ha difficoltà alcuna a dettare le proprie regole. A questo punto risulta difficile non essere sfruttati in ogni ambito, senza alcun potere contrattuale, specialmente per i colleghi più giovani. L’intera categoria risen-te di questa pressione che, lungi dal favorire i consumatori, potrebbe determinare un abbassamento dei livelli del servizio, fino all’inapplicabilità del ruolo di sentinella sanitaria che è compito precipuo del Libero Professio-nista. Da qui alla ricattabilità, il passo è breve. Per questo il Sindacato vuole evitare che ci si trovi ad esercitare in condizioni reddituali critiche: il ruolo sanitario non è negoziabile.
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