SIVeLP: profilassi rabbia, una garanzia in più.
Resta consigliata la profilassi rabbia sugli animali domestici anche dopo che il Ministero della Salute ha ufficializzato che il territorio nazionale ha riacquistato lo status di territorio indenne. Facoltativa e non più obbligatoria la profilassi rabbia, dopo i 287 casi scientificamente accertati di contagio da parte del virus che miete ogni anno nel mondo circa fino a 70.000 vittime tra gli umani (dati OIE); è ragionevole immaginare numeri assai maggiori di animali non reperiti sul territorio e di conseguenza inviati al Centro di Referenza presso l’IZS delle Venezie per gli accertamenti. Ricordiamo che la grave malattia non aveva fatto la sua comparsa in Italia per circa un quarto di secolo, lasciando l’illusione di un problema superato per sempre. Invece nel 2008 si sono ripresentati i primi casi al confine orientale, diffusi rapidamente fino a coinvolgere Friuli Venezia Giulia, Veneto e Trentino Alto Adige. La profilassi obbligatoria dei cani residenti, di cani, gatti e furetti in viaggio sul territorio interessato e degli animali al pascolo, ha costituito una misura di protezione fondamentale e le stesse persone di categorie a rischio sono state invitate ad immunizzarsi preventivamente. Intanto il contenimento della popolazione delle volpi, insieme ai bocconi vaccinali distribuiti anche con mezzi aerei, hanno ristabilito un’immunità di popolazione tanto efficace da poter riportare l’Italia allo status pre-contagio e soprattutto a bloccare il rapido avanzare dell’epidemia.
Non sono comunque venute meno le segnalazioni di casi da oltre confine. Resta in ogni caso obbligatorio vaccinare cani e gatti che dovessero varcare i confini di Stato. L’iniezione deve essere praticata almeno 21 giorni prima del viaggio ed annotata sullo speciale libretto sanitario -a norma UE- denominato “Passaporto Europeo”, nonchè certificata all’Azienda Sanitaria dal proprio veterinario di fiducia tramite il modello 12.
Si sono dovuti purtroppo registrare anche casi di sospetta trasmissione a persone, con conseguente programma di interventi e controlli post-contagio.
Benchè la percezione della gravità del problema abbia riguardato essenzialmente le aree più direttamente interessate, l’esperienza ci deve insegnare ancora una volta il valore della prevenzione, in quanto per forza di cose l’ufficializzazione di profilassi obbligatoria segue, o precede di poco, il verificarsi di casi concreti sul territorio. Chi sottopone il proprio animale a prevenzione regolare sarà sempre in anticipo sul rischio. Lascia inoltre aperto un interrogativo su obblighi di intervento dei cittadini nei confronti di animali non propri sulle strade, come disposto recentemente dal codice della strada. I sintomi della rabbia non sono facili da comprendere a prima vista, e questo rischio di contagio, come quello di prestare soccorso ad animali potenzialmente aggressivi o resi tali dal dolore, dovrebbe consigliare maggior prudenza per la tutela della sicurezza dei cittadini.
Dr. Angelo Troi
Il documento del Ministero della Salute.
OGGETTO: Misure di controllo della rabbia nel nord est Italia – riacquisizione dello status di indennità del territorio italiano da rabbia.
A partire dall’ottobre del 2008 alcuni territori del Nord Est italiano sono stati interessati da una epidemia di rabbia silvestre che ha colpito in particolare le Regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto e parzialmente le Provincie Autonome di Trento e di Bolzano.
AI fine di attuare misure di lotta alla malattia sono state adottate due Ordinanze ministeriali, rispettivamente del 26 novembre 2009 e del l0 febbraio 2012 finalizzate alla prevenzione della diffusione e all’eradicazione della rabbia nei territori interessati.
Tra queste in particolare si evidenziano l’ adozione di un piano di vaccinazione orale antirabbico nelle volpi, la vaccinazione dei cani introdotti e residenti nelle Regioni e PP.AA. coinvolte dall’emergenza, nonché la vaccinazione degli animali domestici condotti al pascolo nei territori a rischio.Le misure adottate hanno ottenuto all’eradicazione della malattia; L’ultimo caso accertato risale infatti al 14 febbraio del 2011 individuato in una volpe in Provincia di Belluno.
La O.M l0 febbraio 2012 prevede che l’obbligo di vaccinazione degli animali domestici e selvatici venga applicato nelle aree a rischio, individuate ai sensi dell’articolo 8, dal coordinamento attivato nell’ambito dell’unita centrale di crisi di cui al DM 7 maggio 2008, del quale fanno parte le Province autonome di Trento e Bolzano, le Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia, il Ministero della Salute, il Centro di Referenza Nazionale per la rabbia presso I’IZS delle Venezie, I’ISPRA e il Centro di referenza nazionale per le malattie dei selvatici (CERMAS). A tale proposito, nella ultima riunione dell’unita di crisi tenutasi l’8 novembre del 2012, i componenti del coordinamento, hanno ritenuto venuti meno i presupposti per il mantenimento delle aree a rischio di malattia nelle Regioni e Province autonome coinvolte. Tale decisione è stata assunta sia perché sono trascorsi i due anni di vaccinazione dall’ultimo caso accertato, come richiesto dalla Commissione europea, sia perché i dati di sorveglianza della malattia forniti dal Centro di referenza per la rabbia risultano favorevoli.
Per quanto attiene il tenitorio della Regione Friuli Venezia Giulia il coordinamento ha ritenuto necessario mantenere un piano di vaccinazione orale antirabbico nelle volpi in una fascia di territorio lungo il confine italo-sloveno, quale fronte di contenimento della malattia, tenuto conto dell’attuale situazione di rischio presente nei paesi balcanici. Detto piano è stato inoltre approvato e cofinanziato dalla Commissione europea con la Decisione 2012/761/CE.
Infine considerato che l’Organizzazione Mondiale della sanità animale (OIE) prevede all’articolo 8.10.2 comma 4 del codice zoo-sanitario che un Paese aderente possa dichiarare la riacquisizione dell’indennità da rabbia” trascorsi due anni dall’ultimo caso di malatti4 si comunica che questa Direzione sta predisponendo, con la collaborazione tecnica dell’ IZS-Ve sede del Centro di Referenza per la rabbia , il report da inviare all’Organizzazione mondiale della sanità (OIE).
Si ringrazia per la collaborazione e si resta a disposizione per ogni ulteriore chiarimento.
IL DIRETTORE GENERALE
(Dott. ssa Gaetana Ferri)
DIPARTIMENTO DELLA SANITA’ PUBBLICA VETERINARIA, DELLA SICUREZZA
ALIMENTARE, E DEGLI ORGANI COLLEGIALI PER LA TUTELA DELLA SALUTE
DIREZIONE GENERALE DELLA SANITA’ ANIMALE E DEI FARMACI VETERÍNARI
Ufficio ll Ex DGSA – Sanità animale ed anagrafi:
Viale Giorgio Ribotta 5 – 00144 Roma
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