Le Casse dei professionisti trovano l`alleanza della Commissione bicamerale di controllo sugli enti previdenziali per realizzare gli obiettivi a salvaguardia dei loro bilanci
Le Casse dei professionisti trovano l`alleanza della Commissione bicamerale di controllo sugli enti previdenziali per realizzare gli obiettivi a salvaguardia dei loro bilanci. Il pacchetto prevede: un tetto per l`indennità di maternità, un sistema di totalizzazione che non sia troppo oneroso per i conti e la fine della doppia tassazione sui …
Le Casse dei professionisti trovano l`alleanza della Commissione bicamerale di controllo sugli enti previdenziali per realizzare gli obiettivi a salvaguardia dei loro bilanci. Il pacchetto prevede: un tetto per l`indennità di maternità, un sistema di totalizzazione che non sia troppo oneroso per i conti e la fine della doppia tassazione sui proventi degli investimenti e sulle prestazioni corrisposte agli assistiti. Inoltre, gli enti privati potrebbero vedere riconosciuta anche la possibilità di gestire la previdenza complementare, consentendo sinergie tra primo e secondo pilastro. A fare questa apertuta di credito è il presidente della Commissione, Francesco Amoruso, che ha incontrato nei giorni scorsi una delegazione dell`Adepp, l`associazione che riunisce gli enti privati e che è presieduta da Maurizio de Tilla, alla guida anche della Cassa forense. Il rendez-vous è servito per stabilire un`agenda di massima tra la Commissione e le Casse sia per confrontarsi sui “temi generali” sia per focalizzare le risultanze del lavoro di monitoraggio che confluirà nella relazione annuale dell`organismo bicamerale. Rispetto ai problemi politici aperti, Amoruso condivide la preoccupazione delle Casse circa le conseguenze negative connesse all`attuazione dell`articolo 71 della legge 388/2000 che consente a chi ha contributi sparsi in più gestioni di “sommarli” così da raggiungere il diritto alla pensione. In linea con la decisione del ministro del Welfare, Roberto Maroni, che ha bloccato le norme di attuazione, Amoruso è favorevole a una rivisitazione dell`articolo 71, anche per dare “flessibilità” agli Enti privati nell`utilizzare lo strumento della totalizzazione. «Le Casse – sostiene Amoruso – sono giustamente preoccupate di sopportare l`onere per l`integrazione al minimo che grava sulla gestione che paga la prestazione più alta». Una previsione, questa, contenuta nel regolamento fermato da Maroni. Tuttavia, l`orizzonte europeo rappresenterà lo sfondo del lavoro della Commissione bicamerale. E la possibilità di sommare i contributi costituisce uno dei presupposti per aumentare la flessibilità dei lavoratori: per questo la Commissione europea, proprio questa settimana, ha avviato una consultazione delle parti sociali per ridurre gli ostacoli alla mobilità professionale all`interno dei sistemi pensionistici sia da un Paese all`altro, sia dentro i confini. Appoggio alle Casse da parte del presidente Amoruso per quanto riguarda la richiesta di abolire la doppia imposizione «perché i proventi dagli investimenti finanziari non provengono da intenti speculativi ma contribuiscono a realizzare la mission degli Enti, arricchendo le riserve tecniche per pagare le pensioni future. Lo stesso discorso vale per la tassazione sui canoni delle locazioni immobiliari». In questo senso, le Casse chiedono che si vada fino in fondo nella direzione annunciata nel Ddl di riforma del Fisco, dove c`è la promessa di rivedere il loro regime impositivo. È opportuno anche correggere i parametri per calcolare l`indennità di maternità. «Senza un limite massimo – spiega Amoruso – le Casse si possono trovare a pagare conti di oltre 600mila euro: cifre del genere non sono sostenibili e compromettono gli equilibri finanziari». Quanto alla previdenza complementare, i risultati ottenuti dagli Enti privati in questi anni sono, per Amoruso, la migliore credenziale per la candidatura delle Casse.
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