27/06/2024 Editoriali4 Minuti

Quando il mercato “condiziona” le scelte

Maria Paola Cassarani

La medicina veterinaria negli ultimi anni ha fatto passi da giganti; l’impiego di tecnologie avanzate garantisce una migliore approccio alla scienza medica. In tutti i settori della filiera veterinaria: animali d’affezione e produzioni, la conoscenza scientifica, l’impiego di farmaci e presidi medici ha migliorato la qualità di vita degli animali e garantito la qualità dei prodotti destinati alle lavorazioni.

 

Impatto della Medicina Veterinaria

La necessità continua di ottenere un prodotto, qualunque esso sia, nel rispetto della tutela animale e dell’uomo ha spostato l’attenzione dei ricercatori e necessariamente dei produttori di farmaci verso nuove frontiere.

Negli ultimi anni molti lavori scientifici hanno presentato studi su come il microbioma regoli o sopra regoli le capacità individuali nel resistere alle malattie. Questo interesse è ormai scientificamente rivolto a tutti gli animali, compreso l’uomo.

Evoluzione del Microbioma

In campo umano si inizia a parlare di microbioma già nella vita intrauterina e numerosi studi hanno valutato come l’esposizione alla microflora nella prima infanzia sia un importante fattore per determinante lo sviluppo immunitario e metabolico, che può avere conseguenze durature nella vita dell’individuo.

In campo veterinario si stanno facendo le stesse considerazioni e la conoscenza scientifica ha sollecitato l’attenzione delle case farmaceutiche per l’immissione sul mercato di probiotici e prodotti di libera vendita che possano regolare la risposta individuale degli animali ai patogeni responsabili di possibili malattie.

Problemi Legislativi e di Scelta

La scienza fa passi da giganti ma la nostra professione “sa stare al passo”? noi come Sindacato ce lo chiediamo. Tra decreti e circolari, la nostra libertà di scelta terapeutica viene messa a dura prova. L’obbligo di seguire il DLgs 193 del 2006 nell’impiego del farmaco veterinario nella medicina veterinaria condiziona la possibilità di scelta da parte del veterinario che vorrebbe utilizzare molecole più innovative e più sicure.

Inoltre, il passaggio di alcuni farmaci, un tempo vendibili solo con ricetta medica, a libera vendita sposta il rapporto “medico-paziente” verso l’auto medicazione eseguita dal proprietario dell’animale. Queste scelte commerciali condizionano la nostra professione, privandoci del ruolo primario nel controllo della salute animale.

Ruolo del Sindacato

Se il nostro compito è quello di partecipare al progetto salute allora è necessario che il principio di scelta del farmaco rimanga nelle nostre mani e non sia di appannaggio del mercato o peggio ancora del proprietario, che potrebbe non avere le competenze necessarie ad operare una scelta con scienza e coscienza.

La necessità che la gestione del farmaco torni in mano al veterinario è un argomento complesso e spinoso, ma che necessariamente va affrontato sotto l’aspetto legislativo ed applicativo.

Il Sindacato ha avviato un confronto con il Ministero della Salute per ridiscutere la legislazione vigente nell’intento di migliorarla e a breve con la necessità di redigere il regolamento europeo per l’uso del farmaco il SIVELP intende partecipare alla stesura del decreto ministeriale che regolamenterà la modalità di controllo e i futuri cambi legislativi in materia.

Un impegno concreto per il nostro futuro che il SIVeLP porterà avanti per garantire alla nostra professione un ruolo primario nell’utilizzo corretto del farmaco secondo scienza e coscienza nel rispetto della salute animale ed umana.

Cassarani Maria Paola

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