06/01/2004 Editoriali5 Minuti

ORDINANZA DEL MINISTRO SIRCHIA: tre mesi dopo

Sivelp

Sono trascorsi tre mesi dalla pubblicazione dell’ordinanza del ministro G. Sirchia riguardante il benessere animale ed il rapporto tra l’uomo e il cane. E` passato un mese dall’audizione tra le delegazioni (SIVELP, FNOVI, SIMSCA, ANMVI) e la IV sezione del Consiglio Superiore di Sanità e miracolosamente di aggressioni canine non si …

Sono trascorsi tre mesi dalla pubblicazione dell’ordinanza del ministro G. Sirchia riguardante il benessere animale ed il rapporto tra l’uomo e il cane. E` passato un mese dall’audizione tra le delegazioni (SIVELP, FNOVI, SIMSCA, ANMVI) e la IV sezione del Consiglio Superiore di Sanità e miracolosamente di aggressioni canine non si sente più parlare. A fine estate i media riportavano giornalmente la notizia di un paio di aggressioni, ora non sembrano più presentare interesse alla questione. Certo ci piacerebbe pensare che i la diminuzione dei casi riportati dai media siano l’effettiva conseguenza di una Circolare Ministeriale. Intanto si sono costituiti gruppi di lavoro che hanno svolto un eccellente reale analisi del problema e che si sono confrontati con il CSS. Da quest’incontro tenutosi il 17 ottobre a Roma, uno dei punti emersi è che pur non potendo identificare con certezza scientifica razze canine potenzialmente pericolose, per garantire la riduzione degli incidenti da morso di cane, il Consiglio Superiore di Sanità deve segnalare un certo numero di razze che per la loro mole gigante e spiccate reazioni di difesa e territorialità sono inadatte a vivere in un contesto urbano. Per il SIVELP, questa deduzione, rappresenta un grave atteggiamento discriminante e contraddittorio, in quando se non ci si può avvalere di un modello scientifico per identificare le razze potenzialmente pericolose, il volerle a tutti i costi identificare è solo un atto gratuito e di ripiego senza una valenza scientifica. Il SILVELP sottolinea con determinazione che esiste un Regolamento di Polizia Veterinaria approvato con D.P.R. del 1954 che regolamenta e garantisce la sicurezza nei luoghi pubblici e che i Servizi Veterinari della ASL e i Vigili Sanitari ne sono deputati al controllo e vigilanza. In merito alla proposta che prevede che i Servizi Veterinari siano messi in condizione di attivare un servizio di “preliminare valutazione comportamentale” per tutti i cani frequentatori di luoghi pubblici, ricordiamo che per poter esprimere un parere in merito ad una valutazione comportamentale dell’animale, occorre avere quanto meno un ripetuto contatto con l’animale stesso nelle varie contestualità ambientali. Solo uno stretto e continuativo rapporto professionale con i nostri pazienti ci permette di fare delle diagnosi corrette. Inoltre, il SIVELP invita il CSS alla seguente riflessione: se l’A.S.L. deve controllare e vigilare affinché il Regolamento di Polizia Veterinaria sia applicato, forse è lecito pensare che possa esistere un conflitto tra l’espletamento del ruolo del controllore e quello di “valutatore preliminare comportamentale”!!! Il SIVELP, da sempre impegnato in rappresentanza della categoria dei medici veterinari ribadisce al CSS che la salvaguardia del benessere animale, ai fini della tutela della salute pubblica, è sufficientemente garantita dal Regolamento di Polizia Veterinaria, che già prevede chiare e precise regole in materia. Al contrario invece, l’applicazione dello stesso R.P.V. non è mai risultata capillare e soddisfacente da parte dei Servizi Veterinari e dei Vigili sanitari, che troppo spesso sono invece risultati deficitari in questo delicato ed importante servizio. Un altro aspetto molto importante che sottolineamo è che la responsabilità personale sia un valore fondamentale della nostra civiltà e che debba quindi essere appresa attraverso un graduale percorso formativo che ogni cittadino dovrebbe compiere. Questo percorso formativo inizia nelle famiglie e nelle scuole ed è proprio in quest’ambito che l’intervento del medico veterinario, “testimonial” di un corretto rapporto tra uomo ed animale, si deve collocare. Come Sindacato ribadiamo l’importanza che siano istituiti in ambito scolastico dei programmi di educazione al rispetto dell’etologia animale e che questi programmi prevedano il coinvolgimento diretto del Medico Veterinario libero professionista. Il SIVELP esorta inoltre i media a non enfatizzare tutti quei fenomeni di aggressione cane – uomo , in quanto ogni “incidente” proprio per la sua complessità di eventi, non può essere generalizzato, ma deve essere valutato considerando una moltitudine di variabili ambientali, educative, etologiche. Una errata gestione dell’informazione può purtroppo generare delle fobie non giustificate che troppo facilmente penalizzano l’aggressore e condizionano il rapporto uomo – cane.

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