08/09/2009 Editoriali3 Minuti

Ordinanza Martini riguardante i canili.

Sivelp

Pubblicata in G.U. 207 del 7settembre 2009 l’Ordinanza dell’On. Francesca Martini relativa al benessere animale nei canili ed agli obblighi dei Sindaci a questo riguardo. Il testo prevede requisiti strutturali e precise responsabilità nella gestione del randagismo. Si stabilisce inoltre che i cani siano sterilizzati entro 60 giorni e comunque …

Pubblicata in G.U. 207 del 7settembre 2009 l’Ordinanza dell’On. Francesca Martini relativa al benessere animale nei canili ed agli obblighi dei Sindaci a questo riguardo. Il testo prevede requisiti strutturali e precise responsabilità nella gestione del randagismo. Si stabilisce inoltre che i cani siano sterilizzati entro 60 giorni e comunque prima di eventuali trasferimenti, tagliando l’increscioso fenomeno delle cucciolate che ri-alimentano le presenze nei canili. Il Sindacato vede con favore un iniziativa che porti ad incrementare il benessere degli animali ed anche l’attenzione “sanitaria” nei loro confronti. La sanità ed il benessere, la civiltà dei rapporti uomo-animale e la convivenza basata su precise conoscenze medico-scientifiche sono sicuramente competenze della nostra categoria professionale. Vediamo positivamente tutto quanto può riportare il nostro Paese nell’ambito dei Paesi civili, riguardo a questa “piaga”. Sicuramente potremo fare ulteriori passi avanti in questo contesto anche studiando meglio l’etologia degli animali per evitare di imporre loro, proprio perché definiti “esseri senzienti”, categorie di pensiero tipicamente umane: il canile non è l’ambiente naturale del cane e la sua sopravvivenza a vita in queste strutture è ancora da classificare con certezza nel benessere, dal loro punto di vista. Non fosse altro che per motivi strettamente sanitari. Quindi molto lavoro a monte, come campagne di sterilizzazione, eliminazione dei canili-lager e delle adozioni facili, identificazione sistematica ed univoca degli animali, regole chiare che prevengano patologie ed epidemie legate allo spostamento di animali. I canili devono divenire l’eccezione e non la regola per chi cerca un cucciolo, ed a questo proposito ricordiamo la possibilità, che i veterinari liberi professionisti sono in grado di offrire, di risalire con certezza a chi è sospettato di abbandonare cucciolate attraverso un analisi del DNA degli animali ( i cui costi sono di gran lunga minori della permanenza di un cane in queste strutture, anche per pochi mesi). Per il Sindacato devono anche essere nettamente separati i canili dagli ambulatori veterinari, che ci pare opportuno rimangano esterni ed autonomi da tali strutture, gestiti da liberi professionisti e sottoposti al controllo della Veterinaria Pubblica. Solamente in questo modo si avranno garanzie sull’indipendenza del ruolo sanitario della professione, sulla gestione dei fondi, e sull’imprescindibile ruolo di tutela della salute pubblica, che deve sempre procedere in parallelo con quella dell’animale.

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