24/03/2013 Corsi e Convegni7 Minuti

Otite media nel bovino. Nuova patologia o nuovo approccio.

Sivelp

Marzo 2013 Villotta di Chions (FVG). Presentazione di un progetto di ricerca sulle otiti medie del bovino, campo sperimentale per la razionalizzazione dell’uso del farmaco e lotta all’antibiotico resistenza.  Presenti veterinari pubblici, liberi professionisti e allevatori della filiera.

Negli USA la prevalenza delle infezioni da micoplasma, di cui l’otite media è un indicatore, è esplosa in pochi anni da valori del 3% a 80%, secondo alcuni autori.

 L’ infezione da Mycoplasma Bovis presenta un ciclo dal percorso particolare: mastite, latte contaminato, lingua, tonsille, orecchio medio, bolla timpanica, polmoni, nervo ipoglosso e vago. Le polmoniti derivate cronicizzano. La terapia, visti anche i germi di irruzione secondaria, è difficile costosa e spesso inefficace.

La Gran Bretagna è abbastanza avanti nel percorso diagnostico e nel tentativo di produzione di vaccini (problema enorme e controverso): La Francia da alcuni anni ha implementato la diagnostica. In tutta Europa si pensa che il fenomeno sia assolutamente sottovalutato per carenze diagnostiche.

Il progetto nasce 5 anni fa in collaborazione con IZS Ve, per per codificale aprroccio corretto al campionamento, base di adeguata diagnosi. Le otiti medie del bovino si prestano bene allo scopo perchè sono il fulcro di una infezione complessa che riguarda organi e apparati diversi con la partecipazione di una pluralità di agenti patogeni.

 Per combattere l’antibiotico resistenza, bisogna rilevare accuratamente i patogeni, evidenziare le loro localizzazioni e la sensibilità agli antimicrobici (MIC) per poter razionalizzare l’uso del farmaco: quando serve , quanto ne serve.

 Consapevoli dell’importanza di contrastare l’antibiotico-resistenza per salvaguardare la salute dei cittadini italiani e comunitari, si propone una strategia integrata con un piano operativo, per supportare il contrasto a tale fenomeno.

Riconoscere l’utilizzo corretto degli antibiotici quale strumento indispensabile per assicurare la buona gestione degli animali e garantire la produzione di alimenti salubri

Definire un protocollo di intervento manageriale, complementare agli interventi terapeutici, differenziato e progettato per ogni specie animale, tenendo conto dell’organizzazione e delle peculiarità di ciascun impianto e/o filiera produttiva

Prevedere la possibilità di declinare per ciascun allevamento uno specifico protocollo, nel rispetto e nella valorizzazione delle differenti competenze e professionalità di cui le filiere zootecniche attualmente si avvalgonoFornire attraverso l’utilizzo di adeguata formazione (“ECM”) le complesse competenze che caratterizzano la funzione del veterinario Aziendale, anche quale garante della gestione sanitaria del singolo allevamento e dell’applicazione di quanto ritenga necessario per razionalizzare l’utilizzo degli antibiotici (il veterinario aziendale competente non è figlio di un bollino venduto da chichessia)

 Prevedere un’adeguata formazione del personale del comparto allevatoriale incentrata sui diversi aspetti del management (sanità, alimentazione, biosicurezza e corretta gestione dell’ animale). Questa formazione sarà erogata da figure professionali con competenze tali da garantire la conoscenza dell’argomento, in collaborazione con Enti Pubblici di adeguato livello tecnico

Prevedere un’idonea formazione del personale di controllo della Aziende Sanitarie, con formazione integrata con quella degli altri Operatori Sanitari Pubblici o Privati

Istituire un sistema efficace ed efficiente di tracciabilità delle vendite e delle prescrizioni dei farmaci (la bolla di consegna che documenta l’avvenuta spedizione della ricetta, e non la ricetta «tout-court», è l’unico atto reale di tracciabilità del farmaco) L’individuazione della ricetta elettronica come strumento di trasparenza e semplificazione, non è efficace per il raggiungimento dell’obiettivo. La spedizione della ricetta, genera una comunicazione all’Ente Pubblico di riferimento, delle tipologie e quantità inviate ad un determinato recapito, anticiando le consegne.

Determinare una corretta valutazione del rischio per le diverse tipologie di produttori di mangimi medicati

Gestire in modo tecnicamente corretto l’«off label», partendo da diagnosi e conoscenza anche per gli aspetti di farmacocinetica, farmacodinamica e tempi di deplezione. Occorre garantire, in caso di dosaggio diverso da quello di registrazione, adeguato rispetto dei tempi prudenziali di sospensione in funzione di: principio attivo, sua caratteristica di coniugazione, vie di somministrazione, età o altre caratteristiche dell’animale oggetto di terapia.

All’interno del sistema a cascata cercare di accelerare e favorire quelle pratiche autorizzative che consentono la circolazione/ importazione di prodotti registrati in altri Paesi membri e non presenti sul territorio nazionale, questo in particolare nel caso dei MUMS (minor uses/minor species), con lo strumento della Registrazione Unica Europea.

 «Imporre», escludendo realtà al di sotto di un certo limite dimensionale espresso in UBA o UBA-equivalenti, il ricorso alla diagnostica di laboratorio quale strumento preliminare, strutturale e programmata nella continuità operativa, per effettuare una corretta scelta della terapia antibiotica.

Intensificare il controllo alle dogane sugli ingressi di farmaci e materie prime (antibiotici e non solo)

LOTTA ALL’ ANTIBIOTICO RESISTENZA: la diagnostica al primo posto.

•CREARE UNO STORICO AZIENDALE PRESSO L’ IZS escludendo realtà al di sotto di un certo limite dimensionale espresso in UBA o UBA-equivalenti

•AGGIORNAMENTO PERIODICO DELLO STORICO

•MONITORARE PER CIASCUN ALLEVAMENTO LE VARIAZIONI DELL’ANTIBIOTICO RESISTENZA NEL TEMPO

•UTILIZZARE PANEL DI SENSIBILITA’ ANTIBIOTICA A SCOPO TERAPEUTICO CON RICORSO ALLE MIC

•UTILIZZARE UN DIVERSO  PANEL DI SENSIBILTA’ ANTIBIOTICA PER VALENZE DI INTERESSE PUBBLICO

•SONO DUE PANEL STRUTTURALMENTE DIVERSI E CON FUNZIONI ASSOLUTAMENTE DIVERSE; VANNO ORGANIZZATI PER SPECIE E TIPOLOGIA PRODUTTIVA

IMPORTANTE:

LA PRESCRIZIONE IN DEROGA NON DEVE ESSERE FORMALMENTE RIDOTTA MA TECNICAMENTE GIUSTIFICATA !

NOTE: BUONA FORMAZIONE – BUON CAMPIONAMENTO – BUON LABORATORIO – BUON SENSO

1- Correttezza del campione (animale non trattato): prelievo liquido bronco-alveolare eventualmente da personale specializzato IZS.

2- Ricerca sensibilità antibiotici (MIC) = farmacologia intelligente, farmacovigilanza intelligente, nuovi concetti PK/PD.

3- Ente Americano per uso prudente del farmaco: solo per la Tulatromicina è prevista posologia adeguata (perché farmaco molto recente e la posologia è adeguata per il trattamento delle sole polmoniti, non per altre sedi di infezione).

Altro esempio: uso one-shot per fluorchinolonici e concetto “farmaci dose/concentrazione dipendenti o tempo/dipendenti”.

4- Posologia e tempi di sospensione diventano dinamici su base di regole certe (MIC, farmacocinetica, deplezione, algoritmo di calcolo tempo di sospensione).

5- Legge deve proporre cosa fare e dire in chiaro cosa non fare.

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