Precisazione del quotidiano Libero su un caso di malasanità veterinaria
Il giornale Libero ha pubblicato nei mesi scorsi un articolo dedicato alla “malasanità veterinaria” a firma di Giorgio Lehner. L’articolo si rifaceva con dovizia di particolari ad un caso spacciato per tale, per il quale il tribunale di TIVOLI ha invece condannato non il medico, ma il proprietario dello sfortunato animale, …
Il giornale Libero ha pubblicato nei mesi scorsi un articolo dedicato alla “malasanità veterinaria” a firma di Giorgio Lehner. L’articolo si rifaceva con dovizia di particolari ad un caso spacciato per tale, per il quale il tribunale di TIVOLI ha invece condannato non il medico, ma il proprietario dello sfortunato animale, responsabile di non avergli prestato le necessarie cure. E questo in ben due gradi di giudizio. Ora la vicenda è conclusa con una sentenza chiarissima ma riappare di tanto in tanto, ad opera di qualche professionista dell’informazione che non esercita compiutamente il proprio dovere deontologico di documentarsi su ciò che scrive. Ormai il caso è divenuto “leggenda metropolitana”, con buona pace del Tribunale. Il medico veterinario si è così rivolto al Sindacato e la testata giornalistica ha pubblicato la lettera di precisazioni dell’avvocato Amalia Cristiana Riboli. Speriamo che l’autore faccia la sua parte (o in sua assenza, l’Ordine dei Giornalisti chiarisca il caso), perchè il Collega e con lui l’intera Categoria dei Veterinari, non meritano certo di essere strumentalmente esposti alla gogna mediatica al posto dell’improvvido proprietario.
scarica in formato Pdf il testo dell’articoloIl giornale Libero ha pubblicato nei mesi scorsi un articolo dedicato alla “malasanità veterinaria” a firma di Giorgio Lehner. L’articolo si rifaceva con dovizia di particolari ad un caso spacciato per tale, per il quale il tribunale di TIVOLI ha invece condannato non il medico, ma il proprietario dello sfortunato animale, responsabile di non avergli prestato le necessarie cure. E questo in ben due gradi di giudizio. Ora la vicenda è conclusa con una sentenza chiarissima ma riappare di tanto in tanto, ad opera di qualche professionista dell’informazione che non esercita compiutamente il proprio dovere deontologico di documentarsi su ciò che scrive. Ormai il caso è divenuto “leggenda metropolitana”, con buona pace del Tribunale. Il medico veterinario si è così rivolto al Sindacato e la testata giornalistica ha pubblicato la lettera di precisazioni dell’avvocato Amalia Cristiana Riboli. Speriamo che l’autore faccia la sua parte (o in sua assenza, l’Ordine dei Giornalisti chiarisca il caso), perchè il Collega e con lui l’intera Categoria dei Veterinari, non meritano certo di essere strumentalmente esposti alla gogna mediatica al posto dell’improvvido proprietario.
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