Un’aria nuova sembra soffiare intorno a noi. Una brezza fresca e frizzante che rigenera e rinvigorisce dopo anni in cui sentivamo e percepivamo stanchezza, apatia e disimpegno. Cosa ha provocato tutto ciò? La causa di questo rinnovato slancio è da ricercarsi negli ECM (Educazione Continua in Medicina) che hanno dato voce al …
Un’aria nuova sembra soffiare intorno a noi. Una brezza fresca e frizzante che rigenera e rinvigorisce dopo anni in cui sentivamo e percepivamo stanchezza, apatia e disimpegno. Cosa ha provocato tutto ciò? La causa di questo rinnovato slancio è da ricercarsi negli ECM (Educazione Continua in Medicina) che hanno dato voce al desiderio di novità. In estrema sintesi tutto è nato dall’uscita della circolare ministeriale che “obbligava”, oltre ai medici e ai veterinari del servizio pubblico, anche i liberi professionisti, alla partecipazione a corsi di aggiornamento per il raggiungimento di ” punti” che garantirebbero la possibilità di continuare ad esercitare la professione. Le poche voci fuori dal coro che si sono lamentate di questo piano di aggiornamento, chiedendo chiarezza e una riforma più seria e vicina alla professionalità dei veterinari, sono state tacciate come incompetenti e poco attenti alle reali necessità dei colleghi. – “Sono i soliti che non capiscono, conservatori, che pensano a mantenere le proprie posizioni e non si accorgono del nuovo che avanza.” – La famosa brezza appunto…. Così hanno cercato di farci credere che un professionista si deve formare con le modalità e lo stile indicato dalla circolare ministeriale: per obbligo, in modo aspecifico (poco importa se lavori su animali da reddito ma il corso è per animali da compagnia!), pieno di oneri e con raccolta di punti (sì proprio come al supermercato!) Molti hanno taciuto perché c’era sempre una speranza che questa proposta non andasse a buon fine…e che non ci avrebbe riguardato. Ora, però, che siamo tutti impegnati nella partecipazione a questi corsi non c’è più tanta voglia di tacere…vedo crescere tra i colleghi il desiderio di reagire ad un sistema che tratta i professionisti come scolaretti e non da adulti che sanno gestire la propria attività e formazione. Come un fiume in piena abbiamo ricevuto l’appoggio di molti colleghi a far sentire la voce del dissenso. La raccolta delle firme organizzata dal SIVeLP è stata l’occasione per coinvogliare, in modo costruttivo, il malumore e il desiderio di cambiamento. Non siamo più soli e i soliti quattro gatti! Si è rotto il silenzio che accerchiava il problema ECM e con esso il desiderio di farli passare come già scontati e voluti da tutti i colleghi, confidando troppo precocemente sulla loro disattenzione, apatia o poco tempo per l’impegno di categoria. A Milano anche dei ” veterinari indipendenti” ci hanno sollecitato a continuare a dare un respiro più ampio alla riforma della formazione dei veterinari e noi possiamo solo accogliere queste istanze, tenendo presente che altri passi importanti si stanno delineando all’orizzonte quali, ad esempio, la riforma degli ordini professionali. Questa volontà di cambiamento trova conferma anche nella lista che verrà presentata alle prossime elezioni dell’ordine di Milano comprendente diverse figure professionali nel campo della veterinaria. Ho iniziato questo breve articolo parlando, forse in modo un po’ polemico, di aria nuova…termino utilizzando ancora questa metafora. Io respiro un’aria nuova tra i miei colleghi: è portatrice di una maggiore consapevolezza dei nostri diritti doveri, è il desiderio di un impegno maggiore nella costruzione di una professionalità sempre più attenta alla realtà, è la volontà di esserci e di adoperarsi perché tutto non sia deciso da altri. Soffia un’aria nuova….speriamo diventi un vento impetuoso! Dr. Paolo Cova vice segretario SIVeLP Provincia di Milano
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