Richieste dure condanne per il processo per commercio di farmaci stranieri

Una mazzata. Il pm Sandro Raimondi ha proposto al Tribunale pene severe nella sua requisitoria contro gli imputati di un traffico di prodotti chimico-farmaceutici destinati all’uso zootecnico negli allevamenti di animali da carne: condanne da 7 anni a 2 anni e 8 mesi dovrebbero sanzionare, ad avviso della Procura, i reati …

Una mazzata. Il pm Sandro Raimondi ha proposto al Tribunale pene severe nella sua requisitoria contro gli imputati di un traffico di prodotti chimico-farmaceutici destinati all’uso zootecnico negli allevamenti di animali da carne: condanne da 7 anni a 2 anni e 8 mesi dovrebbero sanzionare, ad avviso della Procura, i reati di associazione a delinquere e di adulterazione di sostanze destinate all’alimentazione umana. Reati addebitati dall’accusa a commercianti, importatori «paralleli», veterinari e anche doganieri rimasti nel processo dal quale altri coimputati sono invece già usciti patteggiando le pene. Le difese, che ora svolgeranno le loro arringhe prima della sentenza attesa per gennaio, sottolineano che non esiste la prova che la carne di quegli animali trattati con i prodotti sotto accusa sia davvero finita sulla tavola dei consumatori. Ma l’accusa risponde che il reato contestato è un reato di pericolo, e basta dunque il fatto che siano stati commercializzati farmaci fuori legge in Italia, oppure che intrugli di nuova concezione siano stati sperimentati in taluni disinvolti allevamenti per testarne artigianalmente piccoli campioni. Particolare, infine, la posizione di un funzionario del laboratorio chimico della Dogana di Milano, accusato di concussione per aver indotto operatori commerciali a promettergli denaro. Abusando della sua qualità di controllore, avrebbe sollecitato consulenze o provvigioni per transazioni commerciali, minacciando in caso contrario di far valere su spedizionieri, su vettori internazionali e su operatori con l’estero le facoltà derivantegli dal proprio ufficio.