Ieri, 12 settembre 12, abbiamo avuto più incontri a livello politico per promuovere la soluzione dei temi caldi che interessano la nostra categoria.
In un momento di forti cambiamenti, non vogliamo che la veterinaria resti a guardare. Tra i nostri obiettivi c’è quello di evitare tagli, ma razionalizzare il sistema, conferendo allla veterinaria privata il ruolo che merita. Noi siamo dei contribuenti e non dei “contribuiti” : il nostro lavoro concorre a finanziare lo Stato. Per questo difendiamo in primo luogo UNA veterinaria con il suo ruolo strategico nella tutela della salute dei cittadini, degli animali e della sicurezza alimentare, promuovendo le nostre competenze in tutti gli ambiti possibili. Questo traguardo si raggiunge ridando dignità -anche reddituale- al libero professionista, combattendo lo spreco dell’eccesso di laureati, difendendo le produzioni, evitando sovrapposizioni di ruoli e la mentalità del “veterinario missionario”. Ai cittadini deve essere chiaro che sono finiti i tempi del veterinario condotto, il quale -stipendiato dallo Stato- poteva erogare le sue prestazioni a tariffe simboliche. Quando noi liberi professionisti ci presentiamo di fronte al fisco, siamo trattati come “partite iva” e non come onlus. Ai politici, di qualsiasi schieramento, chiediamo attenzione. I liberi professionisti sapranno battersi per una gestione corretta dell’animale, come in tutti i Paesi avanzati, evitado inutili uscite alla collettività e soluzioni occupazionali “parassitarie”.
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