Il rinnovo dei Consigli Direttivi degli Ordini Provinciali, iniziato nel mese di Ottobre, si è da poco concluso. A parte rari casi (vedi Caserta, dove la votazione è stata plebiscitaria), il dato principale, emerso da questa tornata elettorale, è la scarsa partecipazione dei colleghi alle operazioni di voto, che conferma ed …
Il rinnovo dei Consigli Direttivi degli Ordini Provinciali, iniziato nel mese di Ottobre, si è da poco concluso. A parte rari casi (vedi Caserta, dove la votazione è stata plebiscitaria), il dato principale, emerso da questa tornata elettorale, è la scarsa partecipazione dei colleghi alle operazioni di voto, che conferma ed anzi amplifica il fenomeno già manifestatosi tre anni addietro. Questa preoccupante disaffezione ha diverse cause: – Il riflettersi sulla nostra categoria di un trend generale che da tempo registra il decadimento di interesse per tutto quanto sa di politica; – La revisione in atto del sistema organizzativo delle professioni intellettuali che lascia aperti ancora molti interrogativi sul futuro ruolo degli stessi Ordini professionali; – La sensazione di impotenza che pervade la categoria nei confronti delle disposizioni stabilite dalle varie Amministrazioni sulla nostra pelle; – Lo scarso coinvolgimento dei colleghi sulle scelte operate a livello centrale. Abbiamo da tempo percepito la diffusione di questo malessere, ulteriormente confermato dall’andamento elettorale, e ci siamo fortemente attivati nel promuovere un intenso confronto con le altre componenti rappresentative, per definire un serio progetto di sviluppo della veterinaria italiana. Un progetto che rappresenti il punto di riferimento certo per un’azione politica forte e decisa, sostenuta da tutti i veterinari ed in grado di dare alla categoria adeguata rappresentatività e prospettiva professionale. I fatti, ampiamente riportati nella lettera inviata ai Presidenti di Ordine, in occasione del rinnovo degli Organi Direttivi della FNOVI (vedi pag…..), testimoniano la nostra volontà ed allo stesso tempo l’impossibilità di raggiungere un’intesa generale di programma a livello nazionale per l’incapacità dimostrata, in particolare dal SIVeMP, di operare una seria e decisa autocritica. L’attestarsi della Dirigenza SIVeMP nazionale su posizioni di retroguardia, oramai ampiamente superate dagli stessi dipendenti in numerose realtà territoriali, non giova agli interessi della categoria, del mondo produttivo ed ancor meno ai rappresentanti di un sistema di controllo a tutela della collettività. Altrettanto non giova la sottoscrizione incondizionata dell’ANMVI al documento d’intesa proposto dal SIVeMP, che risponde esclusivamente ad evidenti e cinici interessi di potere. La presenza in Comitato Centrale FNOVI di 7 dipendenti, 1 universitario e 5 liberi professionisti dimostra la svendita della veterinaria privata fatta dall’ANMVI. Prendiamo atto della situazione e rilanciamo la nostra proposta. Riportiamo di seguito il nostro programma e confermiamo gli obiettivi che vogliamo raggiungere. Rimbocchiamoci le maniche colleghi! Aderite alla nostra proposta per essere partecipi di un progetto serio per il concreto rilancio della veterinaria italiana.
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