– Venezia, 5 mar. – Il Veneto e’ stata una delle prime regioni italiane a recepire la legge quadro in materia di animali d’affezione e di prevenzione del randagismo focalizzando gli sforzi sia sulla creazione di una rete di canili sanitari e di canili rifugio, sia informatizzando l’anagrafe canina, sia definendo …
– Venezia, 5 mar. – Il Veneto e’ stata una delle prime regioni italiane a recepire la legge quadro in materia di animali d’affezione e di prevenzione del randagismo focalizzando gli sforzi sia sulla creazione di una rete di canili sanitari e di canili rifugio, sia informatizzando l’anagrafe canina, sia definendo le misure minime di assistenza e di profilassi, sia promuovendo campagne di sterilizzazione chirurgica dei cani recuperati. “I tempi sono adesso maturi perche’ si possa intervenire – osserva l’assessore regionale alle Politiche sanitarie, Francesca Martini – per la diminuzione delle entrate nelle strutture di prima accoglienza, per la promozione delle adozioni, per l’aggiornamento e la revisione della legge regionale sugli animali domestici.” “Nel prossimo futuro – spiega l’assessore – lavoreremo per l’implementazione dell’identificazione degli animali mediante sinergie tra comuni, aziende sanitarie, associazioni animaliste, organi di vigilanza; per sensibilizzare i cittadini con programmi di formazione e di sensibilizzazione in ambito scolastico; per fornire ai medici veterinari materiali informativi sull’obbligatorieta’ di anagrafare i cani. Per facilitare l’adozione saremo attivi in campagne mirate di divulgazione, stiamo pensando a forme di incentivi per chi adotta un cane di eta’ superiore a un anno, vogliamo predisporre pacchetti sanitari minimi gratuiti (visita clinica, identificazione con microchip, iscrizione anagrafe canina, rilascio passaporto europeo, sterilizzazione, profilassi vaccinale, test diagnostici e interventi di profilassi) e una convenzione di due anni per l’erogazione delle cure (pet card), mi sono impegnata a individuare percorsi di presa in carico consapevole per individuare il migliore connubio possibile tra cane da adottare e famiglia adottiva”. Per ridurre il numero di cani non identificati la Regione Veneto continuera’ la distribuzione gratuita dei microchip e rendera’ piu’ salate le misure sanzionatorie per la non iscrizione alla banca dati dell’anagrafe canina. “Le strutture di ricovero e di detenzione – dice ancora Francesca Martini – si dovranno avvalere della collaborazione e della consulenza di un medico veterinario esperto in benessere animale e in medicina comportamentale per studiare i cani dal punto di vista del comportamento, dell’indole e dell’aggressivita’ e definire cosi’ una terapia mirata”.
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