Le proposta di obbligare il veterinario libero professionista a denunciare il cliente, era già balenata al tavolo tecnico sul randagismo del precedente Governo.
Trovò la netta contrarietà del SIVeLP e passò un testo più coerente. In Sanità, il principio dell’obbligo di denuncia va commisurato sempre al reale beneficio che ne deriva. Può esporre al rischio di creare un ambiente negativo che porti a non curare animali bisognosi o affetti da malattie zoonotiche, solo per paura della denuncia. Attenzione! Il testo che sta passando nelle varie commissioni è il seguente, e ci espone ad un compito di controllo già inutilmente affidato ad una pluralità di altre figure, per giunta pagate per farlo. A noi si vuol attribuire unicamente l’onere.
NUOVE NORME IN MATERIA DI ANIMALI D’AFFEZIONE, DI PREVENZIONE E CONTROLLO DEL RANDAGISMO E DI TUTELA DELL’INCOLUMITA’ PUBBLICA
Art. 4
(Anagrafe degli animali d’affezione)7. I veterinari libero-professionisti, nell’espletamento della loro attività professionale, devono verificare la presenza e la leggibilità del microchip e, nel caso di mancanza o di illeggibilità dello stesso, devono provvedere all’inoculazione del microchip o, in caso di rifiuto da parte del proprietario, informare per iscritto il servizio veterinario pubblico.
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