SIVeLP e Ministero della Salute – Confronto su REV
Nella giornata del 6 giugno il SIVeLP ha avuto un incontro con il Ministero della Salute Direzione Farmaci Veterinari e con IZP di Teramo per un confronto riguardo l’impiego della REV e le criticità riscontrate a più di un mese dalla sua entrata in vigore. Durante l’incontro ci siamo confrontati su alcuni aspetti importanti che condizionano l’attività professionale del medico veterinario nell’uso della REV.
La prescrizione del farmaco veterinario nel rispetto della legge normata dal decreto legislativo 193 del 2006 ha da sempre condizionato la scelta della prescrizione terapeutica da parte del medico veterinario in particolare per l’impossibilità di usare farmaci ad uso umano per animali da compagnia. A tal proposito il Ministero della salute, raccogliendo le richieste della categoria che ricerca una semplificazione di tale legge ha ribadito che pur permanendo le disposizioni europee relative al decreto 193 a breve verrà inclusa la possibilità di acquistare, un farmaco non disponibile in Italia ma autorizzato nel territorio europeo, consentendo in questo modo di poter eseguire terapie di nuova generazione.
E’ stato affrontato anche il tema dell’importanza di rendere la ricetta elettronica “ricetta non ripetibile”, soprattutto per la prescrizione di antibiotici per animali da compagnia, che attualmente sono prescrivibili con ricetta veterinariaripetibile. Attualmente queste ricette che riportano come quantità dispensabile una sola scatola, al momento della vendita rimangono “parzialmente evase” rendendo la ricetta utilizzabile per 5 volte in tre mesi. Limitare la prescrizione alle sole confezioni indicate nella singola ricetta, assicurano una gestione diretta del farmaco da parte del medico veterinario ed impediscono sia l’uso che l’abuso non corretto del farmaco.
Si è segnalato inoltre l’importanza di vigilare sulla modalità di sostituzione del farmaco da parte delle farmacie, richiedendo una maggior collaborazione e l’impegno da parte della distribuzione a contattare il medico veterinario per l’autorizzazione alla sostituzione. Analizzando il meccanismo di sostituzione è corretto chiedersi se questa possibilità alimenta una scelta di indirizzo commerciale favorendo le eventuali ditte che offrono migliori condizioni economiche.
Un altro aspetto estremamente delicato ed importante si è evidenziato riguardo l’impossibilità di trovare in commercio, anche se normalmente presenti sul mercato, farmaci per animali destinati alla produzione alimentare in flaconi di dose inferiore a 100 ml. Questa carenza obbliga il medico veterinario a prescrivere per la somministrazione di pochi ml di principio attivo la confezione più grande e più facilmente reperibile. Questo sistema non si allinea con il concetto dell’impiego con scienza e coscienza del farmaco ed inoltre falsa ogni eventuale dato statistico sul consumo del farmaco perché non rileva il quantitativo usato ma bensì quello venduto.
Questo incontro/confronto, estremamente proficuo ha aperto un canale di discussione e collaborazione che entrambi le parti hanno espressamente dichiarato di mantenere attivo.
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Leggendo questo articolo, per un momento ho creduto di trovarmi sul sito anmvi.
Riccardo Truncellito
Ciao Riccardo, grazie per il tuo commento, un unica riflessione … per ottenere un risultato a favore dei liberi professionisti …. a volte è più saggio aprire un dialogo sopratutto quando nessuno dispone di quei mezzi necessari per manifestazioni epocali.
In ogni caso anche il tuo aiuto è prezioso.
Ciao Paola, non servono mezzi epocali per manifestare il dissendo, ma solo la volontà di prendere una posizione e di portarla avanti, costi quel che costi. La rev non è da accettare così com’è stata applicata, nei non dpa, e da come la vedo io non andrei mai ad un tavolo ministeriale per collaborare a migliorare questa cosa assurda, ma userei ogni mezzo legale per contrastarla, anche organizzando una manifestazione di piazza di protesta davanti al ministro.
PITOST DE NIENT, MEIO PITOST….
Cara Paola, ti ho già ampiamente manifestato telefonicamente le mie perplessità sulle posizioni del sindacato che emergono da quanto scritto nell’ editoriale……e vedo che non sono il solo ad essere rimasto profondamente deluso!…..lo spirito con cui si muove un sindacato dovrebbe essere un altro, ma siamo veterinari e per il nostro lavoro spesso i clienti ci dicono…..”le devo qualcosa?”……per cui va bene così (ahimè!)