SIVeLP Web intervista Gianluca Pressi, Direttore dell’AVEC-PVS, Associazione Veterinaria che si occupa di cooperazione internazionale.
La Veterinaria italiana ha molti risvolti, spesso trascurati dalle cronache ufficiali, ma importanti sia per il loro contenuto, sia per l’immagine che proiettano della nostra professione all’estero. Tra questi, la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo. SIVeLP Web ha intervistato il Dott. Gianluca Pressi, dell’AVEC-PVS, Associazione che si occupa …
La Veterinaria italiana ha molti risvolti, spesso trascurati dalle cronache ufficiali, ma importanti sia per il loro contenuto, sia per l’immagine che proiettano della nostra professione all’estero. Tra questi, la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo. SIVeLP Web ha intervistato il Dott. Gianluca Pressi, dell’AVEC-PVS, Associazione che si occupa di progetti di cooperazione. SIVeLP: Che cosa, chi è l’AVEC-PVS? AVEC Associazione Veterinaria di Cooperazione con i Paesi in Via di Sviluppo, il nome spiega abbastanza chiaramente quali sono i nostri obiettivi. Ci siamo costituiti circa due anni fa, riunendo una decina di colleghi che, direttamente od indirettamente, si sono sempre interessati alle problematiche dei Paesi cosiddetti “emergenti”. Abbiamo deciso di sfruttare le nostre varie competenze, sia del settore privato che di quello pubblico, per dar vita ad un piccolo organismo da mettere a disposizione di tutte le figure che operano nel campo della cooperazione internazionale. E’ così che dall’anno scorso collaboriamo attivamente con una organizzazione non governativa di Torino per un progetto in Etiopia e con un’altra ong di Aosta, attraverso la quale abbiamo avuto accesso ai fondi regionali destinati alla cooperazione. In questo modo siamo riusciti a finanziare un progetto di ricerca in Tanzania, su una malattia protozoaria che provoca una grave sintomatologia nervosa. SIVELP Hai detto che siete veterinari provenienti da diversi settori, li potresti specificare? AVEC Vi sono alcuni liberi professionisti che operano sia in ambulatori privati sia come buiatri, una collega della Facoltà di Torino, alcuni dipendenti pubblici, una dipendente dell’Istituto Zooprofilattico del Piemonte e della Valle d’Aosta, un collega attualmente impegnato con una ong in Costa d’Avorio, un altro che è rientrato dalla Somalia da qualche mese ed infine, in partenza proprio in questi giorni, uno di noi sta andando a gestire un’azienda privata di bovini da latte in Kenya. SIVELP Come conciliate quindi il vostro lavoro qui in Italia con una necessaria preparazione professionale specifica ed una eventuale disponibilità in loco? AVEC Abbiamo cercato di concentrarci su due fronti. Da un lato stiamo lavorando per la formazione, in quanto ognuno di noi mette a disposizione le proprie esperienze specifiche e la propria professionalità. Sono così nate alcune iniziative, come quella del seminario di formazione già segnalata sul sito SIVeLP o, ad esempio, una giornata di aggiornamento sulle trasformazioni lattiero casearie, organizzata da un nostro associato con competenze nel settore od ancora piccoli seminari sulla Peste Bovina e sulla Brucellosi, naturalmente tutte con specifico riguardo alle realtà dei Paesi in Via di Sviluppo. Dall’altro lato ci dedichiamo alle missioni direttamente sui progetti, ritagliandoci spazi dal nostro lavoro. L’anno scorso un nostro team ha visitato due volte un progetto di sicurezza alimentare in Etiopia, per fornire una consulenza mirata al settore zootecnico ad un’organizzazione non governativa di Torino e la ricerca in Tanzania di cui ti ho già accennato è stata seguita direttamente da noi quest’estate. Anzi a proposito di quest’ultimo progetto ci tengo a sottolineare che è nata un’interessante collaborazione con la Facoltà di Veterinaria di Torino ed in particolare con l’Istituto di Malattie Parassitarie, nelle persone del dott. Daniele De Meneghi e del Prof. Luca Rossi che hanno messo a disposizione, oltre a materiale di laboratorio, tre mesi di lavoro di campo inviando una dottoranda direttamente in Tanzania. SIVELP Ritieni che il settore in cui siete impegnati possa costituire uno sbocco professionale per i nuovi, o anche vecchi, colleghi? AVEC Questa è una domanda che sento riproposta da diversi anni e, nel frattempo, non credo che le cose si siano evolute molto. Il discorso è piuttosto complesso e diverse variabili entrano in gioco. Se tu mi chiedessi se per un veterinario neolaureato è difficile lavorare in un progetto di cooperazione, ti risponderei di no. Se invece tu volessi sapere se il neolaureato di cui sopra ha possibilità di lavorare come veterinario in un progetto nel quale la sua figura professionale sia valorizzata e non intendo solo economicamente, ti risponderei che questo è molto più difficile. SIVELP Parlando concretamente? AVEC Con molte organizzazioni non governative è possibile partire per qualche progetto anche per due anni. Il problema oltre ad essere il salario, che spesso non arriva ai 750 euro mensili, è il fatto che puoi essere inquadrato in modo assolutamente indipendente dalla tua professionalità, dal fatto cioè di essere un veterinario. Per mia esperienza ho visto veterinari partire come logisti, coordinatori, inseriti in progetti agricoli o in una caso particolare che mi è rimasto in mente, come responsabile della escavazione di pozzi…. SIVELP Ma le grandi agenzie internazionali, la FAO, la UE …? AVEC Le agenzie di cui parli utilizzano in effetti veterinari ma sempre personale qualificato e con esperienza internazionale. Come può competere un collega italiano che di patologie tropicali, nel più fortunato dei casi, ha sentito parlare da qualche docente volenteroso che gestisce qualche corso specifico senza un progetto di fondo, con colleghi francesi, inglesi o tedeschi che spesso escono dall’Università con preparazioni specifiche e mirate? SIVELP Insomma la carenza è a monte? AVEC Certamente, la cooperazione internazionale non viene gestita, dalla nostra università, per quello che è veramente, cioè un lavoro che necessita di personale preparato ad hoc, con una visione ed un approccio olistico (molto di moda al momento..) ed una competenza che sconfina anche in discipline da noi lontane anni luce come l’economia e la sociologia…. SIVELP Come vi ponete voi in un panorama così fosco? AVEC Non intendiamo certamente sostituirci a delle istituzioni che sono o sarebbero preposte a questo. La nostra intenzione, come ti ho detto, è quella di mettere la nostra competenza e volontà al servizio di tutti coloro che nella cooperazione ci entrano direttamente o meno. Il bestiame ed il suo benessere rappresentano, per due terzi della popolazione mondiale, un insostituibile mezzo di sostentamento e quindi la nostra professione può fornire un utile contributo in un’ottica di miglioramento delle condizioni di vita di alcuni popoli. Qui, volendo si inserirebbe il discorso sui benefici e sui danni della cooperazione ma sarebbe troppo lungo e magari ne parleremo un’altra volta…. SIVELP Ancora una cosa, se ci fossero colleghi ad approfondire la vostra conoscenza? AVEC Ci possono contattare alla nostra e-mail (avec_pvs@hotmail.com) e prossimamente un sito Internet (avec-pvs.org). SIVELP Grazie e a presto AVEC Grazie a te
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