Il sindacato dei medici veterinari liberi professionisti -SIVeLP- ritiene inammissibile che si continuino ad utilizzare risorse della sanità per ospedali veterinari, ambulatori e stutture di cura per animali, mentre si chiedono sacrifici ai cittadini per i conti in rosso del comparto. In Italia vi è una presenza capillare sul territorio di …
Il sindacato dei medici veterinari liberi professionisti -SIVeLP- ritiene inammissibile che si continuino ad utilizzare risorse della sanità per ospedali veterinari, ambulatori e stutture di cura per animali, mentre si chiedono sacrifici ai cittadini per i conti in rosso del comparto. In Italia vi è una presenza capillare sul territorio di strutture private. Non si giustifica l’intervento pubblico in questo ambito, spesso motivato dal “pretesto” di curare i randagi. In Campania si parla di chiudere l’ospedale di Bisaccia, ma non dell’ospedale veterinario del Frullone di Napoli. In Veneto non si ipotizza nemmeno la chiusura di analoghe strutture veterinarie, presenti a Padova ed in altre città. Piuttosto c’è propensione a far calare le “razionalizzazioni” su servizi essenziali svolti dalla veterinaria, come quelli della sicurezza alimentare. Questa ipotesi produrrebbe danni non solo sul piano della salute pubblica, ma anche su quello dei mercati. Il MADE in ITALY dell’alimentare non può infatti prescindere da controlli adeguati e puntuali,in una logica di sicurezza = qualità. E questa qualità percepita è quanto mai sensibile al minimo disturbo, che estenderebbe repentinamente le problematiche ad interi comparti, come verificatosi nei mesi scorsi. Per questo i cittadini e le aziende hanno bisogno di una veterinaria indipendente e ben strutturata, più che di prestazioni sui piccoli animali o in campi dove la domanda è ampiamente soddisfatta dal privato.
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